Attualità Italiana

Elisa Spadavecchia travolta e uccisa dalla ruspa di Lerry Gnoli: non aveva la patente da 3 anni

Lerry Gnoli non aveva la patente da tre anni ma era alla guida della ruspa che ha travolto e ucciso Elisa Spadavecchia

elisa spadavecchia cervia

Non è stata soltanto una tragica fatalità. La morte di Elisa Spadavecchia, ex insegnante d’inglese travolta da una ruspa sulla spiaggia di Pinarella di Cervia, potrebbe essere l’amara conseguenza di una prassi pericolosa, nota a molti e forse colpevolmente tollerata. Ma si può davvero morire su una spiaggia, in un giorno di vacanza, mentre si prende il sole? E’ una domanda che oggi lascia davvero tutti attoniti e senza parole. E purtroppo, sembra la conseguenza di imperizia e di tanta superficialità.

Elisa Spadavecchia travolta e uccisa dalla ruspa a Cervia

Sabato mattina, tra le 10.30 e le 11, sul litorale all’altezza del bagno 70, già operativo e frequentato da bagnanti, la ruspa guidata da Lerry Gnoli stava spianando la sabbia a pochi metri da sdraio, ombrelloni e bambini intenti a giocare sulla battigia. Elisa era lì, sull’arenile dello stabilimento, a pochi passi dalla torretta del bagnino, quando è stata travolta e uccisa dal mezzo pesante.

Ma com’è stato possibile che una ruspa fosse in funzione a quell’ora, in mezzo alla gente? Chi ha autorizzato quel lavoro? Oppure si è trattato di un intervento “di cortesia”, magari richiesto informalmente da qualcuno? Domande che oggi sollevano indignazione e sconcerto.

Lerry Gnoli, volto conosciuto sulla riviera romagnola per la sua disponibilità e abilità alla guida di mezzi pesanti, non avrebbe però dovuto trovarsi al volante. La patente gli era stata ritirata nel 2022, dopo aver investito e ucciso un anziano di 83 anni all’uscita dalla messa. In quell’occasione, risultò anche positivo alla cocaina.

Il Comune di Cervia e la Cooperativa Bagnini prendono le distanze, parlando di un’azione totalmente non autorizzata. «È inaccettabile che una ruspa lavori sull’arenile alle 10.30 del mattino», ha dichiarato il sindaco Mattia Missiroli. I lavori di manutenzione sulla spiaggia, ha precisato, dovrebbero avvenire fuori dall’orario di apertura o prima dell’inizio della stagione balneare, e vengono solitamente affidati a una cooperativa specializzata.

E allora, perché quella mattina una ruspa era al lavoro tra i bagnanti? Chi ha realmente affidato quel mezzo a un uomo privo di patente? È probabile che, formalmente, alla guida dovesse esserci qualcun altro. Ma nei fatti, come mostrano numerosi video pubblicati dallo stesso Gnoli sui social, era sempre lui a salire a bordo.

Una consuetudine nota? E proprio per questo motivo la Procura sta valutando se allargare l’indagine anche ad altri soggetti coinvolti indirettamente. Domenica, la pm Lucrezia Ciriello ha effettuato un sopralluogo sul luogo della tragedia, non solo per ricostruire la dinamica dell’incidente, ma anche per comprendere le falle di un sistema che, con ogni probabilità, ha permesso che tutto ciò accadesse.

E mentre le indagini proseguono, dolore e rabbia emergono anche dalle parole di Caterina Fedi, nipote di Giuseppe Quercioli, l’uomo investito da Gnoli nel 2022: «Com’è possibile che chi ha già distrutto una famiglia con la propria irresponsabilità fosse ancora libero di fare lo stesso? Ora un’altra vita è stata spezzata. È semplicemente inaccettabile».

La morte di Elisa Spadavecchia: Lerry Gnoli indagato a piede libero

Al momento, Lerry Gnoli è indagato per omicidio colposo e risulta a piede libero. Il suo avvocato, Vittorio Manes, ha dichiarato: «Non possiamo rilasciare dichiarazioni prima dell’interrogatorio. Posso solo dire che il mio assistito fa questo mestiere da 35 anni. È profondamente scosso e ancora incredulo per quanto accaduto».

Una tragedia, quella della morte di Elisa Spadavecchia, che lascia dietro di sé non solo dolore, ma anche interrogativi inquietanti su sicurezza, controlli e responsabilità troppo a lungo ignorate.

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