Attualità Italiana

Filippo Manni confessa l’omicidio di sua madre: “mi si è spento tutto”

Filippo Manni ha confessato l'omicidio di sua madre Teresa a Racale. Ecco che cosa ha raccontato agli inquirenti nel corso del suo interrogatorio

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Un ragazzo educato, studente universitario con la passione per la musica e un passato da boy scout. Nessuno, a Racale, avrebbe mai potuto immaginare che Filippo Manni, 21 anni, potesse trasformarsi nell’autore di un delitto così efferato. Eppure, dietro quell’apparente normalità si celava un malessere profondo, che è esploso improvvisamente, in una mattina d’estate, con una violenza inaudita.

Filippo Manni ha confessato l’omicidio

Secondo quanto emerso dalle indagini, Filippo ha ucciso la madre, Teresa Sommario, 52 anni, colpendola con un’ascia nel salotto di casa. Lo ha fatto — ha raccontato lui stesso agli inquirenti — dopo essere stato rimproverato per non aver salutato rientrando a casa. Ma dietro quel gesto ci sarebbe una tensione che covava da tempo: rapporti tesi, un recente incidente d’auto, la pressione di un futuro incerto.

Durante l’interrogatorio, il giovane ha ammesso le sue responsabilità. Con freddezza, ha spiegato: “Mi si è spento tutto. Sono salito, ho preso l’ascia e l’ho colpita”. Parole che non hanno lasciato spazio a interpretazioni, né a segni di pentimento. Anzi, ha aggiunto: “Altre volte gliel’avevo detto per scherzo, che l’avrei uccisa. E alla fine l’ho fatto”. Una dichiarazione agghiacciante, riportata dai magistrati che sottolineano l’assenza totale di emotività durante la confessione.

Filippo Manni insoddisfatto degli studi a Roma?

Filippo era tornato in Salento da Roma, dove studiava Economia, per le vacanze estive. Dopo la separazione dei genitori, si era stabilito a casa della madre. Aveva accettato un lavoro stagionale come bagnino in uno stabilimento locale, e sembrava vivere una pausa dalla vita universitaria. Negli ultimi tempi, però, aveva manifestato il desiderio di abbandonare gli studi per dedicarsi alla musica e iscriversi al conservatorio. Una scelta che forse, non era appoggiata dalla famiglia, almeno secondo quanto il giovane avrebbe raccontato in queste ore.

La lite che ha preceduto l’omicidio potrebbe essere stata l’ultima scintilla. Solo pochi giorni prima, Filippo aveva danneggiato l’auto di famiglia in un incidente. Il carrozziere — vicino di casa — aveva restituito la vettura riparata proprio quella mattina. Poco dopo, la tensione sarebbe esplosa. E a quel punto, nulla ha potuto fermare la furia.

Dopo la confessione, per Filippo Manni è scattato il fermo e il trasferimento in carcere, in attesa dell’udienza di convalida davanti al gip. Vista la gravità del reato e la lucidità con cui è stato compiuto, le autorità hanno disposto un livello di vigilanza elevato sul giovane detenuto. Intanto, è stata fissata per il 20 giugno l’autopsia sul corpo di Teresa Sommario, che dovrà chiarire ulteriori dettagli sulle modalità del delitto.

Un’intera comunità è sotto shock. A Racale si cerca di capire come sia stato possibile che un figlio potesse arrivare a tanto. E dietro la porta di quella casa, ora sotto sequestro, resta solo il silenzio di una tragedia che ha spezzato per sempre due vite. E restano due figli di 17 anni senza una madre.

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