Attualità Italiana

Il giallo di Muggiò: chi ha ucciso Giovanna Piras?

A Muggiò un vero e proprio giallo: la morte di Giovanna Piras, è stata uccisa? Che cosa è successo davvero?

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Chi ha ucciso Giovanna Piras? Un’Immacolata anomala, quella dell’8 dicembre a Muggiò. In via Magenta 19, le luci dell’appartamento al primo piano sono rimaste accese fino a sera inoltrata: dentro, la Scientifica era impegnata nei rilievi su una scena che ha immediatamente fatto scattare l’allarme. Troppi elementi non coincidono e la morte di Giovanna Piras, 76 anni, si è trasformata in poche ore in un caso fitto di interrogativi.

Il giallo di Muggiò: chi ha ucciso Giovanna Piras?

La donna è stata ritrovata a terra, con il volto coperto da un asciugamano. L’appartamento era completamente a soqquadro, come dopo una perquisizione frenetica o una messinscena mal riuscita. A complicare il quadro, la porta d’ingresso: chiusa, ma priva del blocchetto della serratura, asportato. Un dettaglio che ha permesso ai carabinieri di entrare senza forzature e che ora è uno dei punti chiave dell’indagine.

A lanciare l’allarme sono stati il fratello della vittima e il suo tutore legale, preoccupati perché da giorni non riuscivano a mettersi in contatto con lei. Entrati nell’appartamento insieme ai militari, hanno trovato stanze completamente in disordine, ma nessuna traccia di sangue. Sul pavimento, invece, evidenti segni di terriccio.

Le indagini sono affidate ai carabinieri della compagnia di Desio, coordinati dal sostituto procuratore Rosamaria Iera.

Giovanna Piras, impiegata in pensione e nubile, viveva da sola dalla fine degli anni Novanta. Persona molto riservata, frequentava assiduamente la parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, dove era nota per la sua profonda devozione. Da tempo usciva pochissimo: gli spostamenti essenziali erano affidati al fratello, l’unica persona con cui manteneva rapporti regolari, nonostante – riferiscono alcuni vicini – non mancassero discussioni animate.

Negli ultimi tempi il suo stato di salute sembrava peggiorato. «Era visibilmente debilitata – racconta un residente –. Sempre stata magra, ma nell’ultimo periodo appariva quasi denutrita. Sembrava lasciata a se stessa».

Sarà l’autopsia a chiarire le cause della morte e a stabilire se la donna sia deceduta per un malore o se vi siano elementi compatibili con un atto violento. Per ora, gli investigatori non escludono nulla: morte naturale, nonostante le anomalie circostanti; furto finito male, ipotesi debole ma ancora sul tavolo; messa in scena, alla luce della serratura mancante e del disordine sospetto; omicidio, possibilità remota ma non ancora archiviata.

L’appartamento resta sotto esame: ogni dettaglio potrebbe rivelarsi decisivo. Nel quartiere, una zona residenziale a ridosso del centro, prevale lo sconcerto. La morte di una donna anziana e fragile, avvenuta in circostanze così irregolari, alimenta timori e domande che solo le analisi tecniche potranno chiarire.

Per ora, il giallo di via Magenta resta sospeso in un clima di attesa: la comunità muggiorese aspetta risposte, mentre gli inquirenti cercano il filo che possa ricondurre a una verità ancora tutta da scrivere. Nelle prossime ore si spera di avere notizie di Giovanna Piras per capire come è morta davvero.

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