Il caso Garlasco a Domenica IN e Lovati torna a parlare dei soldi: “c’erano da pagare 3 avvocati”
Massimo Lovati a Domenica IN torna a parlare dei soldi che la famiglia Sempio ha usato in contanti: erano per le spese legali?
Lo dice e poi non lo dice, lo fa capire e poi non conferma in modo diretto. Massimo Lovati è ancora protagonista della cronaca, anche oggi, dopo esser intervenuto a Domenica IN, nello spazio dedicato al delitto di Garlasco, dopo la recente novità che riguarda una nuova indagine che vede indagato l’ex procuratore aggiunto Mario Venditti che all’epoca dei fatti, chiese al Gip di archiviare la posizione di Andrea Sempio. C’è stata una corruzione? A che cosa sono serviti i circa 40mila euro che i familiari di Andrea Sempio, hanno versato sui conti della famiglia e che poi sono stati prelevati, per essere usati in contante?
Sembra abbastanza chiaro, anche perchè lo ha detto e poi sembrava non ricordarlo più, l’avvocato Lovati: quei soldi potrebbero esser stati usati per pagare i 3 avvocati che all’epoca, seguirono il procedimento. Mentre l’avvocata Taccia ha fatto notare che il famoso pizzino, poteva essere un appunto sulle spese delle marche da bollo per ritirare del materiale in tribunale.
Massimo Lovati a Domenica IN e i soldi dei Sempio
“Prima di fare i conti in tasca bisogna capire il perchè”, inizia così il legale prima di tuonare sulla vicenda: “Un’ipotesi accusatoria ridicola. Parliamo di denaro spalmato in 6 mesi, giustificabile con le spese legali per un procedimento di omicidio volontario gestito da 3 avvocati… Se questi soldi sono finiti a Venditti, chi li ha pagati gli avvocati?” ha detto Lovati a Domenica In mentre si chiedeva però di dire in modo chiaro, che quei soldi, non tracciati da fatture o altro, sono andati appunto ai tre avvocati che stavano seguendo il caso.
“Se questi soldi sono finiti ai legali devono passarsi una mano sulla coscienza e confermare di aver preso denaro in nero” ha aggiunto la dottoressa Bruzzone, ricordando tra l’altro, che l’avvocato dice sempre che era convinto che la posizione di Sempio sarebbe stata archiviata, che lui lo avrebbe fatto in un secondo se fosse stato il GIP ma che però, come è dimostrato, fece fare all’ex comandante del Ris Garofano, una consulenza, pagata sempre dalla famiglia Sempio, come dimostrano le fatture, 6000 euro. Una consulenza che non fu nemmeno depositata. E anche de Rensis si chiede il perchè di tutto questo.
L’avvocato di Stasi ha cercato di porre anche altre domande a Lovati che però, come ormai fa da mesi, ha risposto a modo suo, entrando poco nel merito di quello che gli viene realmente chiesto. Anche sulle famose intercettazioni tra Andrea Sempio e suo padre, e tra la madre del ragazzo e il signore Giuseppe, Lovati non ha molto da dire. Per lui hanno poco valore perchè si capisce poco di quello che i protagonisti di questa storia, si dicono tra di loro.