Attualità Italiana

Il drammatico racconto del marito di Elisa: “non era più mia moglie dilaniata dalla ruspa”

E' straziante il racconto del marito di Elisa. Non vedendola tornare l'ha localizzata con il cellulare e quando è arrivato in spiaggia, di lei restava molto poco, travolta e uccisa dalla ruspa

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Si può morire in spiaggia mentre si prende il sole, magari leggendo un libro? La risposta è no. E non stupiscono le parole del marito di Elisa Spadavecchia, che non riesce ancora a comprendere come tutto questo sia potuto succedere. “Una cosa così è molto difficile da accettare”. Con voce spezzata dal dolore, Giovanni Sfregola racconta al Corriere della Sera la tragedia che gli ha portato via la moglie, Elisa Spadavecchia, travolta e uccisa da una ruspa sulla spiaggia di Pinarella di Cervia. Il mezzo era guidato da un uomo senza patente e con precedenti per omicidio stradale. Una notizia che ha sconvolto l’intera comunità e sollevato pesanti interrogativi sulla sicurezza degli arenili.

Elisa Spadavecchia travolta e uccisa in spiaggia da una ruspa

Elisa, 66 anni, si trovava in vacanza in Romagna insieme al marito, ex comandante dei carabinieri in congedo dal 2016. Come ogni mattina, era uscita per una passeggiata, un’abitudine che amava. Ma quel sabato non è mai rientrata.

Non vedendola tornare e non ricevendo risposta al telefono, ho deciso di localizzarla con il cellulare”, racconta Sfregola. Accompagnato sul posto, ha trovato una scena che nessun marito dovrebbe mai vedere. “I miei colleghi non me l’hanno fatta vedere, e hanno fatto bene. Non era più mia moglie, ma quel che resta di un corpo finito sotto i cingoli di una ruspa”.

Il dolore è troppo forte persino per un uomo che, in 40 anni di servizio, ha affrontato decine di casi di cronaca nera. “Una scena straziante. Mi hanno detto che anche il bagnino che ha assistito all’incidente si è sentito male ed è finito in ospedale” ha detto l’uomo.

Sul tragico incidente, Giovanni preferisce non pronunciarsi nel dettaglio, ma esprime sgomento per la facilità con cui, secondo quanto riferito, il mezzo fosse in azione sulla spiaggia. “Abbiamo appreso che l’uomo alla guida era senza patente, con un passato di droga e precedenti gravi. Eppure era lì, su e giù con una ruspa di tonnellate, come se niente fosse. È allucinante pensare che chiunque possa fare tutto quello che vuole”.

La coppia frequentava Cervia da anni, sempre con un gruppo di amici. Da poco erano diventati nonni di un bambino di appena tre mesi. “Eravamo felici, avevamo tutto”, confida l’uomo. “Ora non ho più niente. Ho perso la cosa più preziosa che avevo. E quel vuoto non me lo restituirà nessuno”. Parole piene d’amore e di dolore quelle del marito di Elisa Spadavecchia.

L’accaduto ha scosso profondamente l’opinione pubblica, e la vicenda solleva interrogativi urgenti sulla sicurezza nei luoghi pubblici e sulla gestione dei mezzi pesanti in aree frequentate da turisti e famiglie. L’uomo che guidava la ruspa ha parlato in queste ore dicendo che non ha agito di sua iniziativa nel pulire quel tratto di spiaggia.

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