L’autopsia su Martina Carbonaro rivela l’agonia: “cranio fracassato”
Martina Carbonaro è stata barbaramente uccisa e potrebbe aver sofferto per molti minuti: nei prossimo giorni tutti i dettagli sull'autopsia
È una verità atroce quella emersa dall’autopsia eseguita sul corpo di Martina Carbonaro, la 14enne di Afragola uccisa barbaramente dall’ex fidanzato, il 19enne Alessio Tucci, che ha già confessato il delitto. Secondo quanto riferito dai consulenti nominati dall’avvocato Sergio Pisani, legale della famiglia della giovane vittima, Martina avrebbe subito quattro colpi violenti al volto e al cranio, in un casolare abbandonato non lontano dalla sua abitazione.
Il corpo della ragazza è stato ritrovato nascosto sotto detriti. Ma resta da chiarire un dettaglio agghiacciante: era ancora viva quando è stata abbandonata? A rispondere sarà l’esame istologico sui polmoni, che potrà stabilire se Martina abbia respirato dopo l’aggressione, rivelando così se abbia vissuto minuti di agonia prima del decesso. L’autopsia, durata circa quattro ore e affidata alla dottoressa Raffaella Salvarezza su incarico della Procura di Napoli Nord, ha rilevato anche lesioni sul collo e ha disposto ulteriori esami tossicologici e istopatologici. Bisognerà adesso capire se Alessio Tucci avrebbe potuto salvare la ragazza, chiamando i soccorsi e quanto sia durata questa agonia atroce.
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L’autopsia sul corpo di Martina Carbonaro: cosa sta emergendo
Fuori dall’obitorio dell’ospedale San Giuliano di Giugliano in Campania, la famiglia ha condiviso il proprio dolore con parole cariche di disperazione. «Mia nipote ha il volto completamente distrutto. Non vogliono farcela vedere per com’è ridotta», ha raccontato Santa, cognata della madre di Martina, Enza Cossentino. Le urla strazianti dei genitori hanno lacerato il silenzio del presidio ospedaliero. «Martina non è più riconoscibile», ha detto Francesca, un’altra parente. «Lui l’ha attirata in quel casolare con l’inganno. Lei non ci sarebbe mai andata di sua volontà. Lo aveva lasciato dopo un solo schiaffo. Vogliamo l’ergastolo».
Anche la zia della giovane ha voluto sottolineare un dettaglio che pesa come un macigno: «Lo conoscevamo. Sembrava un bravo ragazzo. Ma era lucido. Non è stato un raptus, è un mostro».
L’avvocato Mario Mangazzo, che rappresenta la famiglia di Alessio Tucci, ha incaricato il medico legale Antonio Palmieri di seguire l’autopsia. La salma di Martina sarà restituita alla famiglia nelle prossime ore per permettere la celebrazione dei funerali.