Attualità Italiana

Sophie Codegoni e le chat che raccontano l’incubo: “più infernale di quello che sembrava”

Sophie Codegoni torna a parlare dopo la decisione su Basciano che dovrà indossare il braccialetto elettronico: 3 anni di inferno

sophie codegoni parla di basciano

Mentre Alessandro Basciano è in America e il suo avvocato continua a minimizzare tutto quello che sta succedendo, Sophie Codegoni prova a andare avanti, soprattutto per il bene della sua piccola. Si sente al sicuro? Forse più di prima, ma sa che non sarà semplice viste le minacce che ha sempre ricevuto, come ha dimostrato consegnando il suo cellulare agli inquirenti. Lo hanno tenuto 48 ore e sono bastate per verificare, dice la Codegoni, che gli screen delle chat che erano stati presentati, non raccontavano la verità integrale.

Secondo la Codegoni, sarebbero state modificate, Basciano avrebbe mostrato a chi indaga solo i momento in cui i due facevano pace e provavano a voltare pagina. Ma in tre anni di contenuti, c’era molto di più, un vero e proprio incubo che oggi Sophie Codegoni racconta, dopo che per il suo ex, è stato deciso un divieto di avvicinamento. Il dj dovrà indossare anche un braccialetto elettronico.

Sophie Codegoni: 3 anni da incubo con Basciano

Non lo nega la Codegoni, ha sbagliato più volte, gli ha creduto, ha peccato di ingenuità, forse perchè è ancora molto piccola. Ma del resto chi ha seguito il Grande Fratello, sa bene che anche nella casa c’erano tutti i segnali di una relazione tossica, mai nessuno però avrebbe immaginato un finale così drammatico.

Intervistata dal Corriere della sera, Sophie Codegoni torna a parlare di quanto Alessandro Basciano aveva anche detto a tutti che lei aveva ritirato la denuncia: «Non so evidentemente lui è riuscito a far credere che io in realtà lo amavo ancora e che dunque esageravo. Ha presentato degli screenshot omettendo le chat integrali, facendo leva solo sulle frasi positive. Ho sentito su di me gli sguardi dubbiosi della gente. È stata durissima. Però dopo la scarcerazione, in procura mi hanno ascoltato per 5 ore. Ho consegnato il mio telefono e l’hanno tenuto 48 ore, così hanno visto e letto le chat di 3 anni di rapporto tra me e lui. Quando mi hanno ridato il cellulare ho saputo dai miei avvocati che hanno detto: “Abbiamo capito cos’ha vissuto, è tutto più infernale di quanto sembrava”».

Sophie Codegoni e la paura perenne

In realtà la Codegoni non ha mai ritirato la prima denuncia e ne ha presentata anche una seconda: «Lo scorso novembre: ha aggredito e spaccato la macchina ai miei amici. Mi chiama e mi dice: “Ho appena ammazzato di botte il frocio tuo amico, ora arrivo e ammazzo a anche te”. Sono arrivata al limite. Ho perso 10 kg e ho detto stop. In tanti mi hanno detto: “Non ti vogliamo più vedere, perché stai rovinando la vita a tutti”. E così sono tornata a denunciare».

L’ex tronista di Uomini e Donne racconta anche i motivi per i quali spesso ha ceduto ed è tornata indietro sui suoi passi, nonostante i tradimenti, nonostante le bugie e le violenze verbali: «Mi mandava messaggi dicendomi che si sarebbe impiccato e che sarebbe stata tutta colpa mia. Oppure mi mandava un video con il suo volto pieno di sangue (finto) ma che mi scioccava terribilmente».

Tutto quello che Sophie Codegoni racconta oggi, è nelle chat di tre anni di relazione che sono state lette da chi indaga, le stesse persone che hanno stabilito per Basciano un divieto di avvicinamento e anche il dover indossare il braccialetto elettronico.

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