Strage di Corinaldo, Andrea Cavallari esce dal carcere per la tesi e poi scompare nel nulla
E' uscito dal carcere per discutere la tesi Andrea Cavallari ma poi di lui si sono perse le tracce. Scontava la pena per la strage di Corinaldo
Aveva ottenuto un permesso per discutere la tesi, ma non ha più fatto ritorno in carcere. Andrea Cavallari, 26 anni, tra i condannati per la tragedia della Lanterna Azzurra, è scomparso.
È giovedì mattina, 3 luglio. Andrea Cavallari, detenuto nel carcere di Bologna, esce regolarmente dalla struttura penitenziaria grazie a un permesso concesso dal Tribunale di Sorveglianza. L’obiettivo: raggiungere l’Università di Bologna per discutere la tesi e concludere il percorso di laurea triennale in Scienze Giuridiche, indirizzo Consulente del lavoro e delle relazioni aziendali. Ad accompagnarlo non ci sono agenti della polizia penitenziaria, ma i familiari. Una scelta che oggi fa discutere.
Andrea Cavallari lascia il carcere per discutere la tesi e poi scompare nel nulla
La discussione avviene regolarmente, la proclamazione pure. Poi il vuoto. Cavallari, rimasto da solo con la fidanzata dopo la cerimonia, fa perdere le proprie tracce. Da allora, nessuno ha più notizie.
Il suo nome è legato a uno dei più gravi episodi di cronaca degli ultimi anni in Italia: la strage alla Lanterna Azzurra di Corinaldo, in provincia di Ancona. Era la notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018 quando, durante un concerto, l’uso di spray urticante innescò un’ondata di panico. La fuga disordinata verso le uscite di sicurezza provocò il crollo di una balaustra: morirono cinque minorenni e una madre di 39 anni.
Cavallari faceva parte della cosiddetta “banda dello spray”, un gruppo di ragazzi tra i 19 e i 22 anni originari della Bassa Modenese, specializzati in rapine nei locali notturni utilizzando spray al peperoncino. Fu arrestato nell’agosto 2019 dai carabinieri del nucleo investigativo di Ancona. La sua condanna definitiva è di 11 anni e 10 mesi.
L’allarme dei sindacati della Penitenziaria
La vicenda ha sollevato nuove polemiche sul sistema dei permessi concessi ai detenuti. Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe (Sindacato autonomo di polizia penitenziaria), commenta: «Stiamo cercando di lavorare affinché, in situazioni simili, venga dato più spazio alla polizia penitenziaria nell’osservazione dei detenuti come elemento di valutazione per il loro eventuale accesso ai benefici».
Indagini in corso: caccia ad Andrea Cavallari
Le forze dell’ordine sono ora impegnate nella ricerca del fuggitivo, la cui scomparsa rappresenta una grave violazione delle condizioni imposte dal permesso. L’episodio riaccende il dibattito sull’equilibrio tra reinserimento sociale e sicurezza pubblica. Nel frattempo, Andrea Cavallari è ufficialmente latitante.