Bufera in Senato per i video con cui i Grillini incastrano i “pianisti”
Scontro aperto in Senato per i video pubblicati dai senatori M5S sui social network per denunciare i cosiddetti pianisti, al centro del caso il senatore Lucio Malan che parrebbe però vittima di un errore, i toni comunque non accennano a placarsi
Bufera al senato dove imperversa durissimo lo scontro fra gli esponenti del M5S e quelli del PdL sulla questione dei cosiddetti “pianisti”. Tutto ha origine con un video, evidentemente girato da senatori grillini ed in seguito pubblicato sulla pagina Facebook del Movimento e che riprenderebbe appunto alcuni senatori del PdL intenti a votare anche da posizioni diverse da quelle loro assegnate, fare i pianisti appunto come è entrato nell’uso popolare dire. Al centro della bufera è finito il senatore del PdL Lucio Malan che però avrebbe votato correttamente dal suo posto e che ha reagito con durezza, chiedendo di rimuovere il video appena pubblicato, anche a tutela della serenità della sua famiglia, reiterando la protesta stamattina quando è stato evidente che la richiesta non è stata accolta, affermando infine che ha chiesto il congedo e che non voterà per protesta fino a quando la questione non sarà del tutto chiarito. Violente critiche ai grillini da Alessandra Mussolini che li accusa di voler speculare sugli introiti della pubblicità correlata ai video e da Schifani che afferma che chi vuole minare le basi dello Stato dall’interno dev’essere pronto a pagarne le conseguenze. Non si fanno attendere le reazioni accalorate dei senatori del Cinque Stelle, a cui danno voce i senatori Sangiorgi ed Orellana, rimarcando come abbiano mantenuto la promessa di documentare tutto quanto accade in Senato; Sangiorgi puntualizza che il Movimento non percepisce nessun contributo da quei video e afferma duramente che non accettano lezioni di comportamento da nessuno; Orellana risponde al presidente del senato Grasso che rimarca come sia comunque proibito quello che hanno fatto reiterando le accuse e puntando il dito sui pianisti rei confessi come Giovanardi e Formigoni; Grasso dal canto suo pur cercando di rimanere equanime, si schiera nettamente a difesa di Malan, vittima incolpevole della persecuzione.