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Giappone: dove andranno a finire i detriti? (video)

Il Giappone poco più di un mese fa è stato colpito da un violento tsunami. Le città costiere vicino Sendai sono andate distrutte: l’onda ha portato via con sè molte case, automobili e quant’altro. Ma dove andranno a finire tutti questi detriti? Importanti al riguardo sono le previsioni fatte da Nikolai Maximenko nell’International Pacific Research […]

Il Giappone poco più di un mese fa è stato colpito da un violento tsunami. Le città costiere vicino Sendai sono andate distrutte: l’onda ha portato via con sè molte case, automobili e quant’altro. Ma dove andranno a finire tutti questi detriti?


Importanti al riguardo sono le previsioni fatte da Nikolai Maximenko nell’International Pacific Research Center dell’University of Hawaii, il quale ha sviluppato un piano sulla distribuzione dei relitti provenienti dal Giappone.

Attualmente i detriti dovrebbero trovarsi nel Nord Pacifico, dove sono stati trasportati dalla corrente subtropicale a partire dalla costa del Giappone. Entro un anno però saranno le Hawaii ad “ospitare” i resti di quanto la corrente ha inghiottito nello tsunami. In un primo momento ne faranno le spese solo le coste nordoccidentali, mentre in seguito, nel corso del 2012, anche le altre coste saranno invase.

 Ma anche la West Coast statunitense non verrà risparmiata: nel 2013 i detriti ricopriranno le spiagge della California e le rive di British Columbia, Alaska, Baja California.

 


Poi i resti andranno alla deriva nel North Pacific Garbage Patch, e qui si frantumeranno sempre di più divenendo sempre più piccoli. Da qui i detriti andranno a finire nuovamente sulle spiagge e sulle scogliere delle Hawaii. Quindi saranno proprio queste isole a dover pagare le spese maggiori dello spostamento di questa massa di detriti per i prossimi cinque anni.

 

Tramite tali proiezioni sarà sicuramente più facile l’organizzazione delle operazioni di recupero e pulizia, in quanto si potrà prevedere il comportamento di tali detriti in mare, sia per il loro spostamento, sia per il loro smembramento in piccole parti. Tutto ciò è importante non solo per salvaguardare il turismo in determinate aree, ma soprattutto per salvaguardare gli ecosistemi marini, messi sempre più a rischio da parte del genere umano.

Clicca qui per vedere il  video sulle terribili conseguenze dei rifiuti in mare

Assunta De Rosa



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