Dal Mondo

Morte Bin Laden, tre i dubbi da chiarire

Mentre l’Occidente alza il livello di guardia ammettendo che il rischio di clamorose rappresaglie terroristiche esiste ed è molto possibile, continua il mistero sulla morte di Bin Laden: ucciso davvero in un conflitto a fuoco con forze speciali – che lo avevano localizzato già dall’agosto 2010 a 70 chilometri da Islamabad – o invece disintegrato […]


Mentre l’Occidente alza il livello di guardia ammettendo che il rischio di clamorose rappresaglie terroristiche esiste ed è molto possibile, continua il mistero sulla morte di Bin Laden: ucciso davvero in un conflitto a fuoco con forze speciali – che lo avevano localizzato già dall’agosto 2010 a 70 chilometri da Islamabad – o invece disintegrato da un missile? Questo renderebbe più plausibile il fatto che manchi la foto del cadavere, se davvero quella mostrata risultasse non autentica.

Intanto, da quando si è appresa la notizia, ci sono delle domande che il mondo intero continua a porsi incessantemente, che ci danno la misura di quanto i misteri sulla morte del più grande terrorista mai esistito, siano in realtà un vero e proprio dubbio sulla veridicità dell’intera vicenda.

Iniziamo allora a scandagliare passo passo i diversi punti oscuri sul “fantasma” di Bin Laden, cercando di attribuire ad ogni quesito una risposta plausibile, che poi è quella fornita dagli USA.

La prima domanda che il mondo si pone è : “Ma siamo sicuri che Osama Bin Laden sia stato ucciso? Perché gli americani non mostrano il corpo?

Il Pentagono avrebbe le foto del cadavere del leader di Al Qaeda e fonti militari hanno spiegato che “se le foto saranno divulgate nessuno dubiterà che si tratta di Bin Laden”. Tuttavia, la Casa Bianca fino a questo momento ha preferito non pubblicare le immagini. Le foto scattate dopo il blitz sono state confrontate su computer con quelle d’archivio secondo la tecnica della foto-confronto, sovrapponendole e confrontando, ad esempio, la distanza degli occhi, quella fra naso e bocca e così via. Queste parti combaciano. Infine, per dimostrare che la vittima è proprio lui, Bin Laden, gli americani hanno utilizzato anche la prova del Dna, confrontando il suo codice genetico con quello prelevato dal corpo della sorella, morta negli Usa anni fa, per un tumore. L’Fbi sequestrò il suo corpo proprio per un eventuale futuro confronto.

Procediamo con il secondo dubbio: per quale misteriosa ragione il cadavere sarebbe stato sepolto in mare?

Anche su questo punto le notizie sono varie e contrastanti. La ragione principale, quindi, secondo quanto ha riferito il portavoce del Pentagono, è che «nessuno lo voleva». L’Arabia Saudita, dove vive la famiglia di Bin Laden, ha decisamente rifiutato la salma perché il luogo di sepoltura sarebbe potuto diventare un santuario per molti seguaci dell’Islam radicale. Analogo imbarazzo ha avuto il Pakistan. Il Pentagono ha detto che una cerimonia funebre per Bin Laden si è svolta sulla Uss Vinson nel pieno rispetto dei precetti islamici. Dopo la lettura di un passo del Corano «la salma è stata posta su un asse di legno poggiato sul ciglio della fiancata e ribaltato in mare» lasciando scivolare in acqua il corpo. (In foto la Uss Vinson),ma tale motivazione legata al rispetto delle tradizioni islamiche della vittima, è stata smentito da alcuni portavoce islamici, dicendo che un cadavere deve essere sepolto in mare solo se la morte avviene lì, cosa che nel caso di Bin Laden non è decisamente avvenuta.

Infine, la terza ed ultima domanda che tutti si pongono è sul perché sia circolata una foto falsa:

Infatti, dopo che l’hanno fatta circolare per ore, alla fine le reti televisive pachistane hanno riconosciuto che la foto che ritraeva Bin Laden ucciso era un clamoroso falso e l’hanno ritirata. L’immagine era stata già divulgata cinque mesi fa da un sito informativo iraniano e sottotitolata: “È forse questo il cadavere di Bin Laden?”. Sul falso avevano fatto leva alcuni jihadisti per sostenere che Bin Laden non era stato ucciso, infine, a conferma della smentita tre fonti fanno risalire la foto al 23 settembre 2006 e il titolo è: “Osama torturato”. La foto è stata fra l’altro ritoccata con un programma di manipolazione immagini.

Giusy Cerminara



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