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Grecia: sciopero generale e continuano scontri con la polizia

  Migliaia di manifestanti sono scesi in piazza ad Atene, in Grecia,  per un nuovo sciopero generale proclamato delle maggiori sigle sindacali greche, per il programmato piano di austerità che il Governo deve mantenere per poter superare la crisi economica. Il piano prevede ingenti tagli non solo alla spesa pubblica, ma anche a quelle conquiste […]


situazione in Grecia

 

Migliaia di manifestanti sono scesi in piazza ad Atene, in Grecia,  per un nuovo sciopero generale proclamato delle maggiori sigle sindacali greche, per il programmato piano di austerità che il Governo deve mantenere per poter superare la crisi economica. Il piano prevede ingenti tagli non solo alla spesa pubblica, ma anche a quelle conquiste dei lavoratori ellenici, che hanno ottenuto dopo anni di lotte e intese.

E naturalmente, come accade spesso da quando scendono in piazza i manifestanti greci, non si è potuto evitare lo scontro con la polizia che ha lanciato lacrimogeni rispondendo ai lanci di yogurt  e sassi dei manifestanti. Non è stato risparmiato nemmeno il premier greco Papandreou, che, entrando nell’edificio del Parlamento, è stato aggredito da un gruppo di manifestanti che ha lanciato arance contro la sua auto blu.

Adesso il governo del premier Giorgio Papandreou si trova a fronteggiare gli “indignati” che non hanno alcuna intenzione di sottostare alle richieste della Banca europea per uscire dalla crisi. Al paese viene chiesto un enorme sacrificio per poter ripagare il prestito che ha evitato, almeno per il momento, la banca rotta.

Per questo i sindacati hanno chiesto alla gente di scendere in piazza, perché tutti possano protestare contro il programma economico del periodo 2012-2015 denominato Memorandum 2 e che prevede “misure ingiuste, inadeguati e antisociali e chiedere il loro immediato ritiro”.

Oggi è previsto un cordone umano dinanzi alla sede del Parlamento per impedire ai deputati di entrare e votare il piano economico.

La crisi ellenica rischia di contagiare anche altre economie europee, con un effetto domino che minerebbe la reale stabilità finanziaria dell’intera area euro. A dare l’allarme è la Banca centrale europea.

Teresa Corrado



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