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Hacker all’attacco di governi e Onu

Hacker all’attacco di governi e Onu-La società di sicurezza informatica MacAfee oggi ha reso noto che un attacco di massa alla rete, è stato avviato dagli hacker verso società, governi e organizzazioni. A cadere nella rete degli hacker i database di 72 soggetti. Tra questi figurano governi di Stati Uniti, Canada, Corea del Sud, India, […]


Hacker all’attacco di governi e Onu-La società di sicurezza informatica MacAfee oggi ha reso noto che un attacco di massa alla rete, è stato avviato dagli hacker verso società, governi e organizzazioni. A cadere nella rete degli hacker i database di 72 soggetti. Tra questi figurano governi di Stati Uniti, Canada, Corea del Sud, India, Vietnam e Taiwan, ma anche l’Onu, oltre al Comitato olimpico internazionale e società di difesa e hi-tech.

L’attacco di questa dimensioni, e a così tanti soggetti, non si era mai verificato e soprattutto perché sembra che a lanciarlo sia stato un “soggetto statale”, secondo le indicazioni di diversi esperti che accusano la Cina di aver dato inizio a questa operazione, battezzata “Operazione Shady RAT” e che è cominciata dal 2006.

Un attacco che mina ancor di più il prestigio delle aziende che assicurano la sicurezza dei sistemi informatici, non tanto per le informazioni di singoli soggetti, quanto per quelle, molto più riservate, di organizzazioni, governi, agenzie di stato che sono nelle mani di esperti informatici, famigerati hacker che o lavorano da soli o in gruppo, o per altri, ma che riescono a penetrare nei sistemi e raccogliere molte più informazioni di quelle che, essi stessi, possono pensare.

Quanta sicurezza e veridicità possono avere le informazioni che vengono passate nella rete? Oggi, più di ieri, sembra una domanda più che legittima. Quanto di quello che passano i media, le agenzie di informazioni e di stampa, possono essere manipolate, prima che giungano all’utente finale?

Questi attacchi alla sicurezza rimettono in gioco l’intero sistema di difesa delle agenzie di sicurezza informatiche, ma lasciano noi alle prese con una prospettiva di sicurezza inadeguata alla realtà dei fatti.

Teresa Corrado



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