News Sport

Nazionali e infortuni: assicurazioni per tutelare i club?

Dopo due settimane interamente dedicate alle Nazionali si ritorna alla vita di tutti giorni, ricominciano i campionati. L’intreccio tra le due cose riapre un dibattito che, ormai, va avanti da anni che riguarda i possibili “risarcimenti” ai club per gli infortuni rimediati dai giocatori durante gli impegni con le proprie Nazionali. Questo è sicuramente un […]

unf news

Dopo due settimane interamente dedicate alle Nazionali si ritorna alla vita di tutti giorni, ricominciano i campionati. L’intreccio tra le due cose riapre un dibattito che, ormai, va avanti da anni che riguarda i possibili “risarcimenti” ai club per gli infortuni rimediati dai giocatori durante gli impegni con le proprie Nazionali. Questo è sicuramente un dibattito di vecchia data, cui hanno preso parte molti esponenti del calcio mondiale, molti club che si sono schierato contro la FIFA con la richiesta di un sistema assicurativo centralizzato che copra l’ingaggio dei giocatori per il periodo in cui questi sono costretti a restare fermi per infortuni rimediati con le proprie nazionali. Oggi, infatti, solo i club a pagare: pagano gli stipendi, pagano le cure e in tutto questo sono costretti a rinunciare ai propri giocatori. Pagano per un giocatore che non possono avere a disposizione. Non importa se i top club d’Europa chiedono dei cambiamenti. 

La maggior parte delle squadre nazionali non assicurano i giocatori contro gli infortuni in quanto, in base alle norme della FIFA, non è necessario. Non solo i club devono lasciare giocatori alle nazionali, ma li devono anche assicurarsi contro gli infortuni e gli incidenti rimediati durante tali impegni, allo stesso tempo continuano a coprire i loro stipendi quando i giocatori ritornano dalle partite delle nazionali zoppicando.Il che equivale ad essere obbligati a prestare la vostra auto ad un amico e di essere costretti a pagare le riparazioni se il suddetto amico sbatte contro un muro.

Già lo scorso anno se ne discusse e in particolare a scagliarsi contro la FIFA fu Rummenigge presidente del Bayern Monaco e dell’ECA (Associazione Club Europei), adirato per la situazione di Robben infortunatosi pesantemente ai mondiali del Sud Africa con la nazionale olandese. Roummenigge avanzò una proposta: un’assicurazione centralizzata garantita dalla FIFA che tutelerebbe i club in caso di infortuni rimediati in nazionale, di lunga durata, ossia di oltre due o tre mesi, A partire dalla quarta o sesta settimana lo stipendio dei giocatori dovrebbe essere versato tramite l’assicurazione pagata dall’Uefa o dalla Fifa. A tale richiesta si aggiunse anche Gandini, direttore organizzativo del Milan e vicepresidente dell’ECA: «Noi chiediamo un sistema centralizzato di assicurazione per i club sugli infortuni a lungo termine. Per coprire i costi di stipendio: perché, se un giocatore si fa male, lo perdo e devo pagarlo. Per Mondiali, Europei e anche qualificazioni. Platini è sensibile, speriamo ci aiuti con Blatter. I costi sono elevati, ma le compagnie interessate ci sono». Durante gli ultimi impegni il dibattito si è riaperto, soprattutto in Italia, in occasione dell’infortunio di Nesta, dimostratosi essere meno grave del previsto. La federazione italiana si è detta contraria. Petrucci boccia la soluzione indennizzo: “Si perde la poesia del calcio”  Il numero uno del Coni ha espresso il suo parere negativo: “Indennizzare i club i cui giocatori subiscono infortuni in Nazionale? Cosi’ viene via la poesia del calcio. Galliani e’ un dirigente che ama lo sport e con Carraro trovera’ sicuramente un accordo, sono due gentiluomini. Ma io credo che la Federcalcio si serva di buone assicurazioni che potranno dare il loro contributo se dovesse servire”.

Voi cosa ne pensate? Chi deve pagare per gli infortuni rimediati dai giocatori negli impegni con le nazionali?



Seguici

Seguici su

Google News Logo


Ricevi le nostre notizie da Google News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.