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Lazio-Torino e il caso Var: dopo il disastro ci si chiede ancora se funzioni o meno

Lazio-Torino e il caso Var: dopo il disastro ci si chiede ancora se funzioni o meno. E' polemica dopo la partita di campionato giocata l'11 dicembre 2017. Le ultime news


VAR IN LAZIO-TORINO, BENE O MALE?-Dopo il clamoroso episodio avvenuto nella partita Lazio-Torino di ieri sera, ancora una volta tutti si domandano, ma come funziona il VAR? Perplessità generale perché spesso si dimentica che anche se il mezzo è altamente tecnologico, il fattore umano non è mai del tutto controllabile. Ritornando all’episodio di riferimento, durante un’azione offensiva della Lazio, Immobile si lamenta di un fallo di mano in area del Toro che avrebbe portato a un calcio di rigore. Tutto ciò si svolge a pochi passi dall’arbitro. Qualche istante più tardi, dopo aver colpito il palo, lo stesso Immobile “colpisce” al volto con una testata un difensore del Torino. L’arbitro Giacomelli invoca il VAR, tutti si aspettano il rigore invece Immobile viene espulso. Subito la reazione del Web che si interroga sul perché o sul come sia stato applicato il regolamento e se l’aver dato prima il rigore a Immobile avrebbe cambiato l’esito della partita. Andiamo a vedere tutte le info relative al VAR.

COS’E’ IL VAR

Il VAR ( Video Assistant Referee) non è altro che un sistema tecnologico di ripresa che molti definirebbero una “moviola in campo”, ed è proprio questo il ruolo che dovrebbe svolgere. L’utilizzo del VAR è stato approvato dall’IFAB (International Football Association Board) nel 2016, ed è sbarcato nel campionato Italiano nel 2017. Il sistema dovrebbe supportare l’arbitro tramite l’ausilio di due uomini aggiuntivi che seguono la partita da alcuni schermi adibiti all’interno di una sala che ogni società ha allestito all’interno del proprio stadio detta “Video Operation Room”, aiutando l’arbitro a prendere decisioni che magari gli sono sfuggite o sono state interpretate male. Questo strumento e i due collaboratori di fatto sostituiscono i due arbitri di porta che non esistono più. La tecnologia però non viene utilizzata in ogni situazione di gioco e comunque l’ultima decisione spetta all’arbitro.

QUANDO SI APPLICA IL VAR?

L’intervento del VAR non si applica in ogni azione di gioco ma solo in occasione di quelle che si chiamano “match-changing-situation” ossia quattro tipologie di eventi:

  1. Goal
  2. Rigori
  3. Espulsioni Dirette
  4. Scambi di identità

E la procedura prevede tre step che sono la verifica dell’episodio con stop al gioco (l’arbitro indica con gesti il simbolo della tv), l’analisi da parte dell’arbitro che va ad analizzare l’episodio tramite il VAR e la decisione finale con provvedimento. Per quanto riguarda l’analisi, l’arbitro può fidarsi direttamente della segnalazione degli assistenti oppure può visionare da sé le immagini dell’episodio. Ricordiamo che il VAR non viene utilizzato per le ammonizioni e gli assistenti potranno segnalare all’arbitro alcune situazioni ma solo lui deciderà se intervenire e se andare a vedere lo schermo.

ESEMPI DI APPLICAZIONE DEL VAR

GOAL: in occasione di un gol convalidato o meno, se gli assistenti si accorgono di un fallo di mano o fuorigioco per esempio, possono intervenire segnalandolo all’arbitro che poi prenderà la decisione, ma solo se l’azione ha portato al gol altrimenti non si interviene per il cartellino giallo o il semplice fuorigioco che sta all’arbitro vedere oppure agli altri assistenti.

RIGORE:  il VAR può aiutare l’arbitro in caso di episodi che avvengono in area di rigore, con una segnalazione da parte degli addetti. Sta poi all’arbitro visionare le immagini e decidere.

ROSSO:  al contrario del semplice cartellino giallo che può sfuggire all’occhio dell’arbitro (e in questo casa il VAR non interviene), per il Rosso non è così. Un fallo da rosso può essere segnalato direttamente ma anche in maniera retroattiva come sarebbe stato nel caso della testata di Zidane a Materazzi.

SCAMBIO DI IDENTITA’: spesso, come visto in passato, è capitato che l’arbitro ammonisse o espellesse giocatori che non c’entravano niente con il fallo ma che semplicemente erano nei paraggi o erano stati scambiati per un altro. In questo caso il VAR può intervenire per evitare errori che sembrano banali ma non lo sono.

 



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