Politica

Il discorso di Mario Draghi al Senato: i punti fondamentali per il nuovo Governo

Ecco i principali punti del discorso di Mario Draghi di oggi 17 febbraio 2021

Un lungo discorso quello di Mario Draghi oggi, 17 febbraio 2021 al Senato. Un discorso programmatico nel quale sono stati toccati diversi punti, iniziato con un ringraziamento a Giuseppe Conte che si è ritrovato a dover gestire una situazione complicatissima. Mai nessuno prima aveva avuto a che fare con una pandemia. E a tal proposito il nuovo Presidente del Consiglio ricorda: “Uscire dalla pandemia non sarà come riaccendere la luce. Questa osservazione, che gli scienziati non smettono di ripeterci, ha una conseguenza importante. Il governo dovrà proteggere i lavoratori, tutti i lavoratori, ma sarebbe un errore proteggere indifferentemente tutte le attività economiche.”

Ma precisa: “ Alcune dovranno cambiare, anche radicalmente. E la scelta di quali attività proteggere e quali accompagnare nel cambiamento è il difficile compito che la politica economica dovrà affrontare nei prossimi mesi”.

Nelle parole di Mario Draghi anche un grazie al presidente Mattarella, mai come oggi si è sentito emozionato e fiero per il ruolo che deve avere per il nostro paese. E un pensiero non solo per le vittime del covid 19 ma anche per tutte le famiglie. Senza dimenticare chi sta soffrendo a causa delle conseguenze economiche di questa crisi così inattesa. “Conosciamo le loro ragioni, siamo consci del loro enorme sacrificio e li ringraziamo. Ci impegniamo a fare di tutto perché possano tornare, nel più  breve tempo possibile, nel riconoscimento dei loro diritti, alla normalità delle loro occupazioni” ha detto il Premier.

Il piano vaccini: bisogna velocizzare i tempi

Il piano di vaccinazione. Gli scienziati in soli 12 mesi hanno fatto un miracolo: non era mai accaduto che si riuscisse a produrre un nuovo vaccino in meno di un anno. La nostra prima sfida è, ottenutene le quantità sufficienti, distribuirlo rapidamente ed efficientemente”. Lo dice Mario Draghi in Senato. “Abbiamo bisogno di mobilitare tutte le energie su cui possiamo contare, ricorrendo alla protezione civile, alle forze armate, ai tanti volontari. Non dobbiamo limitare le vaccinazioni all’interno di luoghi specifici, spesso ancora non pronti: abbiamo il dovere di renderle possibili in tutte le strutture disponibili, pubbliche e private“, aggiunge il presidente del Consiglio.

Capitolo scuola: necessario il ritorno in presenza

Le parole del Premier oggi in aula: “Non solo dobbiamo tornare rapidamente a un orario scolastico normale, anche distribuendolo su diverse fasce orarie, ma dobbiamo fare il possibile, con le modalità più adatte, per recuperare le ore di didattica in presenza perse lo scorso anno, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno in cui la didattica a distanza ha incontrato maggiori difficoltà“.

Capitolo Recovery: completare lavoro del Governo precedente

Mario Draghi spiega che il precedente Governo ha già svolto un ottimo lavoro ma bisogna approfondire, dopo un confronto con l’Unione Europea.

Nel suo discorso ha spiegato: “Queste risorse dovranno essere spese puntando a migliorare il potenziale di crescita della nostra economia. La quota di prestiti aggiuntivi che richiederemo tramite la principale componente del programma, lo Strumento per la ripresa e resilienza, dovrà essere modulata in base agli obiettivi di finanza pubblica”.

Gli orientamenti che il Parlamento esprimerà nei prossimi giorni a commento della bozza di Programma presentata dal governo uscente saranno di importanza fondamentale nella preparazione della sua versione finale” ha detto Mario Draghi parlando del Recovery plan. “Le missioni del programma potranno essere rimodulate e riaccorpate, ma resteranno quelle enunciate nei precedenti documenti del Governo uscente. Dovremo rafforzare il programma prima di tutto per quanto riguarda gli obiettivi strategici e le riforme che li accompagnano”. 

Le riforme del nuovo Governo

“Le esperienze di altri paesi insegnano che le riforme della tassazione dovrebbero essere affidate a esperti, che conoscono bene cosa può accadere se si cambia un’imposta”. Lo dice il premier Mario Draghi nel discorso programmatico in Aula al Senato.  “Una riforma fiscale segna in ogni Paese un passaggio decisivo. Indica priorità, dà certezze, offre opportunità, è l’architrave della politica di bilancio”, aggiunge. 

“Il Governo farà le riforme ma affronterà anche l’emergenza. Non esiste un prima e un dopo. Siamo consci dell’insegnamento di Cavour: “Le riforme compiute a tempo, invece di indebolire l’autorità, la rafforzano’. Ma nel frattempo dobbiamo occuparci di chi soffre adesso, di chi oggi perde il lavoro o è costretto a chiudere la propria attività”. Lo ha detto il premier Mario Draghi nel discorso programmatico per la fiducia al Senato. 

Donne e lavoro: nessun gap salariale tra uomini e donne

Le parole di Draghi: “L’Italia presenta oggi uno dei peggiori gap salariali tra generi in Europa, oltre una cronica scarsità di donne in posizioni manageriali di rilievo. Una vera parità di genere non significa un farisaico rispetto di quote rosa richieste dalla legge: richiede che siano garantite parità di condizioni competitive tra generi. Intendiamo lavorare in questo senso, puntando a un riequilibrio del gap salariale e un sistema di welfare che permetta alle donne di dedicare alla loro carriera le stesse energie dei loro colleghi uomini, superando la scelta tra famiglia o lavoro”.

Un governo altamente Europeista per Mario Draghi

Questo governo sarà convintamente europeista e atlantista, in linea con gli ancoraggi storici dell’Italia: Unione europea, Alleanza Atlantica, Nazioni Unite. Ancoraggi che abbiamo scelto fin dal dopoguerra, in un percorso che ha portato benessere, sicurezza e prestigio internazionale. Profonda e’ la nostra vocazione a favore di un multilateralismo efficace, fondato sul ruolo insostituibile delle Nazioni Unite” ha detto nel suo discorso Mario Draghi.

Questione immigrazione: politica europea dei rimpatri

 “Altra sfida sarà il negoziato sul nuovo Patto per le migrazioni e l’asilo, nel quale perseguiremo un deciso rafforzamento dell’equilibrio tra responsabilità dei Paesi di primo ingresso e solidarietà effettiva. Cruciale sarà anche la costruzione di una politica europea dei rimpatri dei non aventi diritto alla protezione internazionale, accanto al pieno rispetto dei diritti dei rifugiati” ha detto il Premier.

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