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Twitta che ti passa, in Francia proibita la parola “hashtag”

Voliamo in Francia oggi per la nostra rubrica Twitta che ti passa dedicata alla famosissima parola "hashtag". Scoprite cosa sta per succedere...


La nostra rubrica Twitta che ti passa oggi non è dedicata a un vip o  a una gaffe che arriva direttamente dal social network in cui si cinguetta. Voliamo in Francia dove è stata presa una decisione davvero molto particolare. Mentre in Italia infatti continuiamo ad arricchire il nostro vocabolario con termini che arrivano un pò da tutto il mondo, facendo venire la pelle d’oca ai poveri letterati che scrissero per noi il Vocabolario della Crusca. Sapete cosa è stato deciso sotto la Torre Eiffel? La notizia è questa: sarà vietata la parola “hashtag” ( famosissima per il linguaggio di Twitter)  sostituita dalla perifrasi “mot-dièse”. E si, avete proprio capito bene. Se vi troverete a parlare anche nel mondo virtuale con un francese occhio ai termini che utilizzate. Nominando l’hashtag potreste incorrere in sanzioni davvero pesanti!

Scherzi a parte questa è la verità ma del resto non è la prima volta che la Francia, seppur entrando nella vita virtuale , rinuncia ad alcuni termini che ormai sono usati un pò in tutto il mondo. Non dimentichiamoci in fatti che nel paese di Hollande non ci sono computer, ma ordinateurs, il mouse è una specie estinta in favore del souris . Quello che anche noi chiamiamo in Italia  LCD ( lo schermo del televisore e magari non sappiamo neppure cosa significhi questo acronimo) in Francia il nome si è trasformato in écran à double affichage. E che ne è stato del nostra amatissimo Tablet? Ovviamente il termine non esiste, solo noi italiani con spocchiosa ignoranza ci ostiniamo a fare i saputelli usando termini inglesi di cui spesso non conosciamo il significato. In Francia il tablet diventa  tablette tactile perché con il tatto, appunto, si comanda il monitor, pardon, l’écran.

Ma la parola hashtag famosissima per chi cinguetta spesso non è la sola a esser stata francesizzata. Ricordiamo anche che  l’ebook a Parigi si chiamerà soltanto livre numérique e il lettore per sfogliarlo sarà liseuse. Che ne dite di questa scelta? Forse i francesi saranno anche un tantino esagerati ma anche in Italia lo siamo, seppur nel mondo contrario ostinandoci a far entrare nel nostro vocabolario termini di cui non sappiamo neppure il vero significato ma che ripetiamo a pappagallo solo perchè vanno di moda.

 



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