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La valanga del Rigopiano spezza 29 vite: i nomi e le storie di tutte le vittime

La valanga del Rigopiano spezza 29 vite: i nomi e le storie di tutte le vittime. Ecco le ultime notizie


E’ una strage, non ci sono altre parole per parlare di quello che è successo a Farindola, nell’Hotel Rigopiano. Un miracolo iniziale, la speranza di poter salvare davvero tutti. La disillusione delle ultime ore e il dramma: 29 i morti, 29 le vite spezzate. Un piccolo miracolo: 11 persone che ce l’hanno fatta. Si poteva fare di più? Non lo sapremo mai, al momento, possiamo fare solo la conta delle vittime, purtroppo. 

IL DRAMMA DELL’HOTEL RIGOPIANO: I NOMI DELLE VITTIME, SONO 29 LE PERSONE MORTE DOPO LA VALANGA

C’erano Alessandro Giancaterino e Gabriele d’Angelo sotto la neve. Non sappiamo se fossero usciti nel tentativo di chiedere aiuto, se fossero usciti solo a prendere un pò d’aria per stemperare la tensione, o se avessero provato a mettersi in salvo dopo la valanga. Non lo sapremo mai. Alessandro e Gabriele sotto quella neve sono morti. E i legali della famiglia del giovane Gabriele adesso annunciano che andranno fin in fondo per scoprire come è morto davvero il ragazzo e se quelle due ore di ritardo, hanno contribuito a far si che il giovane non si salvasse.

Di Roberto Del Rosso, 53 anni, il proprietario dell’Hotel Rigopiano si è parlato poco perchè si pensava che almeno lui si sarebbe salvato, lui che conosceva quella struttura come le sue tasche. Anche Roberto era con gli altri ospiti in Hotel. 

Stefano Feniello, 28enne originario di Valva (Salerno). Lui in quell’Hotel era andato con la sua Francesca per festeggiare il compleanno. La sua storia è una delle più drammatiche anche per quello che è successo “fuori”. La famiglia di Stefano viene informata: è vivo, arriverà presto a Pescara. Purtroppo però è stato solo un errore e per il padre di Stefano sol disperazione, rabbia e dolore.  Marco Vagnarelli e Paola Tomassini, di 25 e 24 anni. Erano di Castignano (Ascoli Piceno) non ce l’hanno fatta. La loro vacanza finisce in tragedia. 

Alessandro Riccetti aveva 33 anni e ha avuto l’ultimo contatto telefonico con la madre poco prima che la slavina colpisse l’hotel. La storia di  Sebastiano Di Carlo, 49 anni, e Nadia Acconciamessa, 47 anni ha colpito tutti, Ieri si sono celebrati i funerali della coppia. In Hotel insieme a loro c’era il piccolo Edoardo, un piccolo eroe che con il suo coraggio ha contribuito alla salvezza dei bambini presenti in Hotel. Oggi Edoardo non ha più i suoi genitori, ha vissuto questo incubo e dovrà andare avanti insieme ai suoi due fratelli, il più grande 20 anni, il secondo solo 16 anni. Piero di Pietro, 54 anni, e la moglie Barbara Nobilio, 51, originaria di Roma. Erano in vacanza insieme a Sebastiano e Nadia, solo due giorni, poi sarebbero partiti per Roma: ad attenderli la laurea della loro figlia. Claudio Baldini, di Atri (Teramo) e la moglie Sara Angelozzi: erano in Hotel per un regalo, gli amici gli avevano regalato questa vacanza. Un sogno che diventa un incubo. l pilota di Ryanair Marco Tanda, 25enne originario di Macerata, residente a Roma, era arrivato il giorno della valanga al Rigopiano assieme alla compagna Jessica Tinari, 24, di Lanciano. I loro corpi sono stati estratti poche ore fa e da poche ore è arrivata la conferma con la loro identificazione. 

 Luana Biferi, di Bisenti (Teramo) lavorava nello staff dell’hotel Rigopiano. Calciatrice del Pescara. Era preoccupata prima della valanga: non riusciva a mettersi in contatto con la famiglia. Linda Salzetta, 31 anni, doveva sposarsi a maggio. Lavorava al centro benessere del Rigopiano. Purtroppo non ce l’ha fatta. Emanuele Bonifazi, 31 anni, di Pioraco (Macerata), il «volto» dell’Hotel Rigopiano. E’ stato identificato anche lui. Era di Archi (Chieti), in Val di Sangro, la cuoca dell’Hotel Rigopiano: Ilaria Di Biase. Trent’anni, senegalese, in Italia dal 2012: c’era anche Faye Dame nell’hotel Rigopiano al momento della valanga. Nessuno lo cercava ma anche lui è tra le vittime della valanga. 

Marinella Colangeli era di Farindola e gestiva la Spa da anni. Insieme a lei, da poco tempo, lavorava Cecilia Martella, ancora non identificata.



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