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Per l’omicidio di Agata Scuto arriva la condanna a Rosario Palermo, è ergastolo

C'è una condanna per l'omicidio di Agata Scuto avvenuto nel 2012: l'ex compagno della madre di lei è il colpevole. Condannato all'ergastolo: le ultime notizie dalla Sicilia

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Che Agata Scuto non se ne fosse andata di casa, e che fosse stata uccisa da una persona a lei vicino, lo si era capito sin da quando i giornalisti di Chi l’ha visto, avevano deciso di vederci chiaro. Perchè ricordiamolo: se non fosse tornata la troupe di Rai 3, se nn ci fossero state le testimonianze, anche anonime di chi invitava a cercare il cadavere di Agata in quella casa, le cose forse sarebbero andate in modo diverso. Il vero lavoro giornalistico serve a questo, a scovare il colpevole. Non sappiamo dive sia Agata Scuto ma sappiamo che è stata uccisa e oggi il suo assassino ha un nome e un cognome. Si tratta di Rosario Palermo: l’uomo è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Agata Scuto, la giovane disabile scomparsa da Acireale nel 2012.

Abbiamo dovuto aspettare per oltre 10 anni prima di arrivare a un punto. La famiglia di Agata ha lottato per la verità, combattendo anche contro l’opinione pubblica che per molto tempo ha attribuito alla madre diverse colpe. Non la responsabilità dell’omicidio ma il disinteresse verso Agata. Alla fine però, giustizia per questa giovane ragazza, è stata fatta.

Per l’omicidio di Agata Scuto condannato l’ex compagno della madre

A leggere la sentenza è stato il presidente della Corte d’Assise Sebastiano Mignemi nella tarda mattinata del 16 genaio 2024. Il collegio ha accolto pienamente la richiesta di pena del procuratore aggiunto Francesco Puleio che ha rappresentato l’accusa in sostituzione di Antonio Fanara, oggi a procura nazionale antimafia. Palermo, che ai tempi della scomparsa della 22enne aveva un relazione sentimentale con la madre della vittima, si è sempre professato innocente. Chi ha seguito la vicenda, sa bene che l’uomo, e alcuni suoi amici, hanno anche minacciato i giornalisti di Chi l’ha visto che hanno cercato di vederci chiaro e hanno cercato di capire che cosa era davvero successo ad Agata. L’uomo, in un primo momento si era mostrato collaborativo, ma quando le domande dei giornalisti di Rai 3 si erano fatte più incalzanti, le cose erano cambiate. Non ha comunque mai ammesso di aver fatto del male ad Agata. E a oggi, nessuno ha idea di dove sia il suo cadavere.

Il difensore, l’avvocato Marco Tringali, attende le motivazioni ma sicuramente ricorrerà in appello. Presenti in aula anche l’avvocato dell’associazione Penelope Sicilia, Assunta Nicolosi, e gli avvocati di Penelope Italia Odv costituitasi parte civile.

Il movente di questo omicidio: Agata probabilmente veniva sedotta dall’ex compagno della madre, senza che la donna si fosse accorta di nulla. La ragazza, fragile e non capace di comprendere a pieno cosa le stesse succedendo, probabilmente era rimasta incinta. Per nascondere la gravidanza, il Palermo avrebbe ucciso la ventenne. Si teme purtroppo che abbiamo bruciato il suo corpo, che non è mai stato trovato. Il legale di Palermo, commentando la sentenza per l’omicidio di Agata Scuto ha ribadito ai giornalisti che il suo cliente non ha mai confessato e che dunque si andrà avanti con il prossimo grado di giudizio.

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