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Marco Bianchi, il suo addio commosso ad Umberto Veronesi nel giorno dei funerali

Il posto scritto da Marco Bianchi per Umberto Veronesi, il suo addio e il suo grazie


E’ con un rito civile funebre che a Palazzo Marino chi ha potuto ha detto addio al professore Umberto Veronesi, tanti i messaggi di stima, riconoscenza e affetto per lui, tra questi le parole di Marco Bianchi. Chi segue le ricette della salute, che sia su Rai 1 ne La prova del cuoco o altrove, conosce bene Marco Bianchi e un po’ anche il filo che lo univa a Veronesi. Dopo un primo breve post del noto nutrizionalista alla notizia della morte di Veronesi, qualche ora fa un messaggio lunghissimo postato sui social. Il racconto di come è iniziato tutto nel 2009, l’incontro tra Marco Bianchi e Umberto Veronesi, la scoperta di un uomo ancora più grande di quanto avesse immaginato, poi emozioni, entusiasmo, progetti per poi concludere con il dispiacere immenso di dover scrivere l’ultimo saluto.

“Tutto è iniziato con una mia mail. Gli proponevo un progetto folle, impossibile… Mi convocò entro 48 ore per parlarne insieme. Era il 2009. Ero un tecnico di ricerca biochimica che aveva semplicemente voglia di andare oltre… Da quel momento iniziò un rapporto di stima reciproca, incontri, condivisione di pensieri, progetti, obiettivi. Mi ha sempre messo a disposizione il suo tempo” inizia così il posto di Marco che continua: “Se sono qui oggi, se vi racconto la scienza come faccio ogni giorno, lo devo solamente a lui. Sicuramente è una grande perdita per noi tutti, grandissima perdita per me. La sua ironia che emergeva durante le nostre chiacchierate, non la scorderò mai e questa mi fa molto sorridere”. Bianchi ricorda alcuni momenti passati con Veronesi e alla fine conclude emozionando: “Professore io la ricordo proprio durante le nostre chiacchierate… Professore mi mancherà davvero tanto. A fine mese avrei dovuto parlarle di alcuni nuovi progetti, non si preoccupi: li realizzerò con ancora più entusiasmo e lei mi sarà comunque accanto – e prosegue – Sento sempre dire in giro che sono arrivato dove sono grazie alle sue raccomandazioni, so bene non essere così e ne vado fiero, a testa molto alta. Sono arrivato dove sono (scrivo così ma non sono arrivato proprio da nessuna parte) semplicemente perché ho avuto un ottimo Maestro di scienza, un grande Comunicatore, una grande persona che ha creduto nelle mie capacità e che mi ha regalato gli stimoli per andare avanti – infine aggiunge Non mi sarei mai aspettato di scrivere questo post. Purtroppo questo momento è però arrivato… Grazie Umberto!”.



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