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Da Le Iene gli studi del professor Didier Raoult a base di idroclorochina per combattere il coronavirus

Didier Raoult a base di idroclorochina per combattere il coronavirus : il servizio de Le Iene spiega il suo metodo

Alessandro di Sarno ci ha portato in Francia, precisamente a Marsiglia per il suo primo servizio nella nuova era de Le Iene nell’era del coronavirus. E proprio del COVID 19 si parla anche nel suo servizio. A Marsiglia infatti lavora un dottore, il professor Didiet Raoult che ormai da settimane spiega ai suoi connazionali, ma anche a chi da tutto il mondo è interessato alla sua cura, come sia semplice, a suo dire, combattere il covid 19. Le scelte fatte da Italia, Spagna e anche dalla Francia, a detta del prof Raoult sono sbagliate. Non bisognava mettere le persone in quarantena ma combattere contro il virus, stanarlo e curarlo. Ed è per questo motivo che presso l’ospedale in cui lavora, vengono fatti tamponi a pagamento per capire se si ha il coronavirus e, qualora si risultasse positivi, si inizia una cura a base di idroclorochina associata a un altro farmaco che, come dimostrano gli studi fatti dal professore ( al momento si basano su circa 1000 pazienti) nel giro di pochi giorni, portano a debellare il virus.

A MARSIGLIA IL COVID 19 LO COMBATTE IL PROFESSOR DIDIER

L’inviato de Le Iene testa con i proprio occhi quello che succede. Davanti all’ospedale ci si mette in fila per entrare a fare il test, che anche lui fa ricevendo, solo dieci ore dopo via mail, il risultato. Ma quello che lo colpisce è anche un altro ingresso, quello riservato ai pazienti che sono stati curati dal professore e che sono grati per aver ricevuto la cura contro il coronavirus. Tornano in ospedale per i controlli del caso e per le nuove analisi ma all’inviato di Italia 1 spiegano di stare molto bene.

Dopo un incontro con Macron e con gli esperti che si stanno occupando del coronavirus in Francia, le cure del professore sono diventate ufficiali.

“In deroga all’articolo L.5121-8 del codice di salute pubblica – si legge nel testo di legge disponibile sul sito LegiFrance – l’idroclorochina e l’associazione loinavir/ritonavir possono essere prescritti, somministrati e amministrati sotto la responsabilità di un medico ai pazienti contagiati da Covid-19, nelle strutture sanitarie in cui sono ricoverati, come anche, per il proseguimento del trattamento se le loro condizioni lo consentono e dietro autorizzazione” del medico che ha prescritto “inizialmente” la cura, “a domicilio”. E’ chiaro che non si tratti di una cura fai da te, e che le medicine, se presi a casa, possono provocare anche la morte. Bisogna essere seguiti da un medico che riesca a capire quale sia anche il giusto dosaggio da seguire.

Ma ovviamente, anche in Francia, sono molto gli esperti a essere scettici.

Nessuno studio dimostra l’efficacia” del farmaco sulle persone affette da Coronavirus” spiega Christophe D’Enfert, direttore scientifico dell’Institut Pasteur di Parigi, aggiungendo che questo non significa che l’antimalarico “non abbia interesse nel trattamento del Covid”. Nella puntata de Le Iene si mostrano le documentazioni: gli studi partono dai primi pazienti, pochi, una ventina. Poi si arriva a un centinaio e poi a un migliaio con quelle che sono secondo Didier e il suo team delle evidenze scientifiche che non lasciano dubbi. Il professore ribadisce che dalla Cina, con l’esperienza del coronavirus del 2020 ma anche con quelle del passato, arrivano tutte le informazioni che possono essere utili per capire come si debba combatterlo, come sta facendo lui. Non ha dubbi sul fatto che la sua cura sia efficace.

 Nel servizio de Le Iene viene inoltre mostrato lo stralcio di un video che è valso al dottore anche l’etichetta di un medico che diffonde fake news. A fine febbraio infatti, su YouTube ha pubblicato un video dai toni trionfali intitolato «Coronavirus: fine della partita!», assicurando che il mondo intero ha già a portata di mano la cura per l’epidemia: la terapia a base di clorochina. In un primo momento persino il ministero della Salute francese ha bollato la sua terapia come “fake news” e molti dei suoi colleghi non la pensano come lui. Poi però, come si è visto anche nel servizio de Le Iene, molte cose sono cambiate.

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