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Lutto per Alessandra Mastronardi, la morte della cugina è più forte di tutto

E' immenso il dolore di Alessandra Mastronardi per la morte della cugina, un lutto che è atroce

E’ ai social che Alessandra Mastronardi affida il dolore per la morte della cugina, un lutto che la devasta. Valentina aveva solo 32 anni, ha combattuto, è stata d’esempio a tutti ma la morte ha vinto. Alessandra Mastronardi spera che su Instagram resti per sempre il ricordo, le emozioni che ha rivelato: è per questo che ha voluto rendere pubblico il suo dolore, spera che un mezzo tecnologico sia più forte della morte. L’attrice non è scesa nel dettaglio, non ha parlato della malattia della cugina ma alcuni giornali locali hanno riportato la notizia del decesso spiegando che Valentina combatteva con la sclerodermia già dall’adolescenza.

ALESSANDRA MASTRONARDI ERA MOLTO LEGATA A SUA CUGINA VALENTINA

Il dolore si legge tra le righe che la Mastronardi ha pubblicato sui social accompagnando le foto di sua cugina, una recente, l’altra da bambina. “E quindi noi adesso senza di te cosa dovremmo fare..? Tu ora sei libera, tu ora puoi correre felice senza sentire la fatica, tu ora puoi sorridere senza sentirti in imbarazzo, tu ora puoi viaggiare oltre i confini, tu ora puoi tutto! E noi? Che dovremmo fare noi? Che restiamo qui, abbandonati, con questo vuoto che hai lasciato, freddo, improvviso, devastante” è solo la prima del suo post per lei.

“Dovremmo imparare dal tuo esempio, dovremmo godere di ogni attimo della vita, per te. Dovremmo ridere più forte così da farci sentire da te, dovremmo sognare più forte i sogni che non vivrai tu. Dovremmo amare più forte, ballare per te, guardare il mondo e viverlo tutto, per te” Alessandra Mastronardi chiede perdono a sua cugina perché adesso, oggi, non è possibile essere forti.
Non oggi però, sangue mio, guerriera della nostra famiglia, perdonami. Lo faremo, te lo prometto, ma oggi il freddo nelle ossa è più forte di tutto. Che la tua immagine resti impressa per sempre in questo universo tecnologico che forse, in qualche strano modo, vince anche la morte. A te”. 

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