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Le critiche non piegano Selvaggia Lucarelli: “Ognuno elabora il lutto come desidera”

Contri l'odio ricevuto sui social, Selvaggia Lucarelli dice la sua e spiega che ogni persona ha il diritto di elaborare il suo lutto come meglio crede

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Ieri pomeriggio Selvaggia Lucarelli ha deciso di condividere sui social, solo alcuni dei tanti commenti che sono arrivati dopo che ha deciso di partecipare a Ballando con le stelle sabato sera, lo stesso giorno in cui è morta sua madre. Frasi piene di offese, una ondata di odio davvero incredibile. Si scrive di tutto, pensando di poter giudicare e poter comprendere il dolore di una persona. La Lucarelli lo ha spiegato: questi commenti non aggiungono dolore al suo dolore ma le danno la certezza della deriva che questo mondo sta prendendo.

Nella sua intervista al Corriere della sera, la Lucarelli ha spiegato che il momento più drammatico per lei è stato quello in cui due anni fa, sua madre ha smesso di riconoscerla, è lì che in qualche modo, ha perso per sempre mamma Nadia. E poi, parlando del post con cui ha comunicato della sua perdita: “io non ho scritto cosa provo, ho scritto che è morta. E non accetto che mi si dica cosa dovrei provare.

E ancora: “Questo è un altro aspetto grave: si dà per scontato che la morte di un genitore debba voler dire sofferenza, dolore, che ci si debba chiudere in casa. Io rifiuto questi cliché sulla sofferenza dovuta. Bisogna dire a chiare lettere che ci si può sentire sollevati, anche se non è il mio caso. Non c’è nulla di dovuto, ognuno elabora il lutto come desidera.”

La dura replica di Selvaggia Lucarelli dopo le critiche sui social

Tra i commenti più “illustri” anche quello dell’ex direttore Mimun che ha scritto che quando morì sua madre, doveva condurre uno speciale del TG che però non andò in onda, criticando quindi la scelta della Lucarelli di essere in diretta nel sabato sera di Rai 1. La giornalista ha replicato: “Non capisco davvero che ragione ci sia di rivendicare la propria modalità di vivere il dolore. Sei migliore di me? Più sensibile? Più sintonizzato con la sofferenza? Ripeto: ognuno deve essere libero di viverla come desidera.”

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