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Ariete ci ricorda quello che succede davvero in Italia alla comunità LGBTQ fuori dalla bolla social

Ariete e le sue parole a Le Iene: un invito a riflettere su quello che davvero succede alla comunità LGBTQ nel nostro paese

le iene ariete

Ha solo 20 anni Ariete ma il suo discorso a Le Iene, o monologo come spesso si chiama nel programma di Italia 1, è stato uno dei più sinceri sentiti. Non solo perchè appunto arriva da una ragazza di 20 anni, ma perchè è una riflessione importante, contro ogni ipocrisia che travolge spesso questo nostro paese. Perchè si, siamo tutti bravi a condividere sui social messaggi, foto, video. Ma cosa facciamo davvero nella vita reale, quella in cui ogni giorno , c’è un caso di cronaca legato alle discriminazioni, alle violenze? Cosa succede fuori dalla bolla, nelle case, per le strade, nelle scuole, in discoteca, in un ristorante, sul bus, sulla metro? Ce lo ricorda Ariete invitandoci a fare una profonda riflessione anche anche oggi, nel giorno della giornata della donna, tutti dovremmo fare nostra.

Le parole di Ariete a le Iene

Più volte nelle interviste rilasciate a Sanremo, Ariete ha spiegato che nelle sue canzoni ci sono dei messaggi ma che lei non si fa portavoce di nulla. Perchè ha appunto 20 anni. Ma se può avere uno spazio in tv e dire qualcosa di importante, lo fa. Come è successo nella puntata de Le Iene del 7 marzo. La cantante di Mare di guai, ha iniziato con queste parole il suo monologo: “Ma non la senti la responsabilità?’. Vogliono sapere se mi sento portavoce di qualcosa. Da ragazza di 20 anni, felice, amata, libera, sono sempre rimasta lì con la coda tra le gambe a cercare una risposta. Posso davvero farmi portavoce di qualcosa? Oggi ci provo e voglio parlarvi della cruda realtà che sta dietro alla comunità LGBTQ fuori dalla bolla dei social e della sensibilizzazione. La realtà di un ragazzo transessuale o una ragazza omosessuale che sentono tutti i giorni il peso di chi non li accetta e delle cicatrici tenute nascoste. E la realtà di chi purtroppo non c’è più.

Poi ha snocciolato una serie di casi di cronaca, che sono solo alcuni dei fatti accaduti nel nostro paese: “Febbraio 2023, una 20enne lesbica viene travolta da sputi, schiaffi dalla madre. ‘Preferirei una figlia morta’ le dice. Ottobre 2022, in provincia di Como viene minacciato con espressioni omofobe, inseguito picchiato e finisce ricoverato in ospedale con trauma cranico. Ancora ottobre 2022, una donna trans viene trovata morta in una camera d’albergo. Sempre ottobre 2022, per la terza volta nello stesso mese, Chiara, una ragazza transgender si toglie la vita a Napoli dopo aver subito episodi di violenza, bullismo ed emarginazione.

E poi l’appello: “Queste sono solo alcune delle storie emerse, quelle dichiarate. Poi però ci sono i tanti che soffrono in silenzio e io voglio parlare per loro, far emergere la loro voce. Non esitate mai a chiedere aiuto. Ci sono associazioni come Gay Help Line che possono offrirvi un aiuto subito e gratuito. Basta fare solo una telefonata al 800 713 713. ‘Ma non la senti la responsabilità?’. Sì, la sento, per le cose giuste, per le cose vere. La sento per Naomi, Chiara e chissà quanti altri, per gli esseri umani, per non dimenticarcene mai”.

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