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Karina Cascella a Pomeriggio 5 l’odio per suo padre e la morte della mamma quando aveva 18 anni (Foto)

Per la prima volta Karina Cascella a Pomeriggio 5 confida il suo passato con un padre ubriaco che picchiava lei e sua madre (foto)

Karina cancella padre e madre


Pochi minuti a Pomeriggio 5 sono bastati a Karina Cascella per tirare fuori il dolore del passato ma che ancora oggi sente troppo presente (foto). A Pomeriggio Cinque ha confidato che suo padre, cantante napoletano abbastanza noto, tornava a casa spesso ubriaco e terrorizzava lei, le sue sorelle, la sua mamma, le picchiava, l’ha sempre fatto, anche quando la madre delle sue figlie era incinta. A 18 anni Karina non ce l’ha fatta più ed è andata via di casa, spiega oggi il perché del suo carattere a volte così duro, il perché degli attacchi di panico, attacchi di ansia, viene tutto dal suo passato. Con gli occhi colmi di lacrime ma forte abbastanza da non farle scivolare sul volto la Cascella racconta il suo vissuto che l’ha fatta diventare la persona che oggi. Ricorda che nella sua casa da bambina è sempre andata allo stesso modo, sempre picchiate, tutte. Racconta le notti insonni per la paura e la stanchezza sui banchi di scuola ma preferiva uscire da quella casa e vivere piuttosto che rimanerci.

KARINA CASCELLA QUANDO E’ MORTA SUA MADRE NON AVEVA NEMMENO I SOLDI PER IL FUNERALE

Non poteva amare un padre da cui non riceveva amore ma per sua madre era diverso. “Mia madre è stata una grande donna anche se ha amato troppo suo marito, a differenza dei suoi figli, non aveva il coraggio di lasciarlo”. Sa che prima era diverso, che oggi sempre più donne sanno reagire ma in quegli anni non era così. Dopo la morte di suo padre, dopo un anno e mezzo, è morta la mamma. Karina Cascella ha rischiato di lasciarsi andare davanti a quella bara, non aveva niente ma c’erano le sue due sorelle e con loro ha avuto la forza di rialzarsi e riprendersi la sua vita, di continuare.

Ha raccontato tutto questo facendosi forza perché pensa di potere essere d’aiuto ad altre donne, mamme, figlie, che vivono la sua stessa situazione. Bisogna ribellarsi, andare via, se possibile aiutare questi uomini ma non credere che cambieranno, non lo faranno mai.



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