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La lettera di Luciana Littizzetto da CTCF ai “cretini che corrono ancora in strada” e agli irresponsabili

Dalla puntata di Che tempo che fa del 15 marzo 2020 la lettera di Luciana Littizzetto contro chi va a correre ma non solo

E’ necessario fare uno grande sforzo, è necessario restare in casa e limitare il più possibile le uscite. Ma a quanto pare, in questa emergenza globale, c’è ancora qualcuno che pensa di essere immune al coronavirus e che pensa di non diventare un possibile portatore del virus ad altra gente. Ce lo mostrano le immagini delle strade: da Roma a Milano fino alla Sicilia, c’è ancora chi non ha ben chiaro quello che si può e non si può fare in questi giorni. E la corsetta, non è cosa concessa. Ce lo ricorda anche Luciana Littizzetto con la sua lettera nella puntata di Che tempo che fa in onda ieri su Rai 2. Lettera indirizzata ai cretini che continuano a fare quel che cavolo vogliono senza rendersi conto che, solo ieri, sono morte in Italia, oltre 300 persone.

Chiaramente in queste ore a sbagliare non sono solo i runner ma anche le persone che vanno 40 volte al supermercato per fare la spesa, quando si potrebbe fare tranquillamente una volta alla settimana ( oltre al fatto che si può e si deve comprare on line anche per facilitare il lavoro di chi resta nei supermercati, non ce lo dimentichiamo); di chi esce duemila volte per prendere aria e potremmo continuare. Non ne usciremo se non comprenderemo la gravità della situazione.

LA LETTERA DI LUCIANA LITTIZZETTO PER CHI ANCORA ESCE DI CASA PER ANDARE A CORRERE

Le parole di Luciana nella puntata di ieri di Che tempo che fa:

“Caro cretino, fior fior di stupido. Tu che te ne vai in giro tronfio dicendo che tanto è solo una brutta influenza e che fa più male il wifi. Tu che ti proteggi con la castagna in tasca e una bella spremuta d’arancia. Tu che chiudono gli impianti sciistici in Italia e vai a sciare in Francia. Tu che quando chiudono i pub organizzi un rave sulla spiaggia con gli altri bimbi minch*a come te. Tu che pensi abbia ragione Boris Johnson, il primo ministro inglese, che dice che tanto vale ammalarsi tutti per creare l’immunità di gregge. E chissenefrega se nel gregge qualcuno finisce a pecora. Mi rivolgo a te, anello di congiunzione tra l’uomo e la morchia. Tu che non sei un medico, non sei un infermiere, non sei un farmacista, non sei uno del 118, e non sei nemmeno uno dei preziosi operatori della nettezza urbana. Tu che non hai un cane da portare a giù e neanche una nonna da tirare su. Tu che non devi andare da nessuna parte però ci vai. Allora ascolta, se proprio senti il bisogno di uscire di casa, segui il mio consiglio: vai, ma vai a cagare! Se trovi occupato, aspetta, che in quel posto lì dovrebbe esserci anche Christine Lagarde (capo della Bce, ndDM). L’ho mandata lì anche lei con tutto il cuore prima di te”.

Per fortuna almeno per il momento, programmi come Che tempo che fa possono andare ancora in onda e ne siamo davvero, tutti felici per l’ottimo lavoro che svolgono. Peccato però che ci siano centinaia di italiani che non hanno ben capito la gravità della situazione. Peccato davvero, perchè se facessimo tutti il nostro dovere, da questa situazione ne usciremmo in due settimane.

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