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Ema Stokholma a Vieni da me: le ore passate a vomitare a tavola con la madre

Ema Stokholma nel suo libro "Per il mio bene" l'inferno con sua madre, le violenze subite e il dolore che porterà sempre

Ha cambiato colore ai capelli Ema Stokholma ma nello studio di Vieni da me al primo sguardo si riconoscono i suoi occhi, ascoltandola il suo accento francese è inconfondibile, purtroppo anche la storia della sua vita non si cancella (foto). “Per il mio bene” è il libro con cui Ema ha voluto rivelare tutto, nessun vittimismo, solo voglia di tirare fuori tutto perché nessuno riusciva a capirla. Leggendo il libro descrive così tanti momenti orribili che è facile capire perché sia scappata via da sua madre quando aveva solo 15 anni. Ema odia sua madre, non la perdonerà mai, adesso non c’è più, ma ha fatto un percorso lungo per arrivare a capirla. Lei e suo fratello venivano picchiati sempre, subivano violenze psicologiche continue, non c’era mai un giorno sereno, avevano smesso anche di festeggiare i compleanni. La madre di Ema Stokholma era arrivata a non sopportare il respiro di sua figlia, tutto poteva essere motivo per farla scattare. 

A 5 ANNI EMA STOKHOLMA ACCUSATA DA SUA MADRE DI ANDARE CON GLI UOMINI

La deejay e conduttrice spiega che arrivava sempre ad ammettere tutto ma era tutto falso. Ha dovuto poi spiegare a suo fratello che non erano vere le cose che diceva sua madre ma che lei dopo ore di domande e accuse, una vera persecuzione, ammetteva qualunque cosa, sfinita.

Ema continua il percorso di analisi e solo da poco tempo ha capito che sua madre a modo suo le voleva bene, forse quando la bloccava davanti al cibo per tante ore. Si rifiutava di mangiare ma solo a casa, non accettava ciò che era cucinato da sua madre; ma sua madre non accettava il suo rifiuto al cibo, voleva mangiasse, forse voleva stesse bene anche se continuava a vomitare, anche tre volte davanti a quel piatto. 

Oggi la Stokholma ha 36 anni e in 20 anni l’ha vista solo due volte, stava male ed era andata da lei per sostenere suo fratello. Sono tanti i ricordi orribili che affollano la mente di Ema, anche la copertina che ha scelto per il suo libro è reale: lei e suo fratello in un luogo familiare dove passeggiavano con la madre ma anche quelle giornate finivano male, tutto finiva sempre male. I maltrattamenti subiti l’hanno portata a odiare la donna che le ha dato la vita, ha desiderato di ucciderla, ammette che non la perdonerà mai ma cerca in tutti i modi di capire per vivere con meno dolore possibile. 

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