Raf contro Ora o mai più: “non lo rifarei, mi hanno fregato”
Non sembra essere molto soddisfatto della sua esperienza su Rai 1 nel programma Ora o Mai più Raf: ecco le sue parole
Certe canzoni non invecchiano. Passano decenni, cambiano le mode, si aggiornano le piattaforme, ma poi parte Self Control e l’effetto è sempre lo stesso: un mix perfetto di nostalgia e modernità. Sono passati quarantuno anni da quando Raf ha inciso quel brano iconico, eppure per molti è ancora il suo biglietto da visita, la chiave d’ingresso nella memoria collettiva della musica italiana.
E mentre la sua voce continua a far ballare, cantare e ricordare, Raf guarda anche al futuro. Lo ha fatto in un’intervista al Mattino, dove ha parlato senza filtri: tra rimpianti televisivi, sogni sanremesi e qualche sassolino nella scarpa da togliersi.
Raf parla di Ora o mai più
Quando si parla di Ora o mai più, Raf non gira intorno al punto. L’esperienza vissuta nel programma condotto da Marco Liorni su Rai1 non è stata affatto come se l’aspettava: «Pensavo di dover fare solo il coach, poi in conferenza stampa ho scoperto che dovevo anche dare voti, commentare, farmi commentare. Ho accettato, ma non lo rifarei».
Una frase secca, che chiude definitivamente il sipario su un capitolo che ha lasciato più delusioni che soddisfazioni. Nessuna voglia di rivincita, nessun ritorno in vista: quella parentesi televisiva resta nel passato.
Sanremo, invece, è tutta un’altra musica
Se Ora o mai più ha lasciato l’amaro in bocca, il discorso cambia radicalmente quando si parla di Sanremo. Il Festival, un tempo considerato ingombrante o superato da molti artisti, oggi torna a essere un punto d’approdo desiderato. E Raf non fa eccezione: «Dal Festival di Baglioni in poi ho cambiato idea sul Festival. E non solo io: discografici, artisti, ora fanno a botte per andarci».
Dopo aver calcato il palco dell’Ariston come ospite, Raf lascia aperta una porta per il futuro. Ma con una condizione chiara: «Se avrò il pezzo giusto, ci riproverò».
Un artista che non smette di reinventarsi
Tra passato glorioso e futuro ancora da scrivere, Raf si conferma un artista che non ha mai smesso di mettersi in discussione. Non si limita a vivere di ricordi: ascolta, osserva, valuta. E quando arriva il momento, torna in scena, con la voglia di sorprendere ancora.
Dopotutto, Self Control lo aveva già detto nel 1984: il controllo è un’illusione. E forse è proprio lasciandosi andare che si resta davvero fedeli a sé stessi.