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Cesare Bocci: “Si possono fare molti danni proteggendo chi sta male” (Foto)

Cesare Bocci allo specchio di Oggi è un altro giorno (foto)

Ospite a Oggi è un altro giorno Cesare Bocci ha prima parlato del suo impegno con Save the children spiegando l’importanza che anche un solo sms al 45533 può avere. “Quello che riusciamo a fare con due euro, con un sms, è anche salvare la vita a un bambino… La solidarietà fa parte del nostro Dna perché siamo stati emigranti, siamo stati poveri”. Cesare Bocci è così entusiasta di ciò che si può fare per chi non ha niente ma confessa la vergogna di siamo stati capaci di fare già altro e di evitare tanto dolore. “Io mi definisco un uomo che venendo da un piccolo paese ce l’ha dentro, ci si aiuta tutti, non te lo insegnano, è così. Non so se sono buono ma sono quello che sono”. Racconta della sua infanzia, la campagna ma soprattutto che tutti passavano dal teatro del paese e lui aveva 13 anni quando si è esibito e poi negli anni ha ripetuto quelle recite fino a quando all’Università hanno aperto una scuola di teatro, è nata una compagnia con altri 4 o 5 ed è diventata la compagnia della Rancia. Poi è arrivato Montalbano.

CESARE BOCCI SI COMMUOVE SEMPRE RIGUARDANDO IL BALLO CON LA MOGLIE DANIELA

“La storia con Daniela va raccontata perché è giusto affrontare le cose brutte quando accadono” e Bocci confida: “Daniela è una roccia con le sue fragilità perché anche le rocce diventeranno alla fine polvere come tutti gli altri ma lei è una donna che quando ha capito che la sua storia poteva diventare un messaggio e non arrendersi mai l’ha fatto”. Quando a Ballando con le Stelle chiesero alla famiglia di Cesare Bocci chi volesse partecipare lei rispose “Lo faccio assolutamente io”. Cesare non può fare a meno di ricordare che un medico gli disse che sua moglie non avrebbe più camminato, invece ha anche ballato.

Si conoscono dal 1993: “La amo e ci tiene insieme il fatto che siamo diversi però abbiamo tanto in comune, l’amore per nostra figlia, l’amore per il cinema, per il cibo, per aiutare gli altri. L’ictus ha cambiato la vita, emotivamente non lo so ma quando la disabilità entra nella tua vita è naturale che cambi anche il rapporto. Certo che sono più protettivo per certi versi ma lei non è cambiata, assolutamente, a volte mi dice mettiti da parte, fammi fare da sola questa cosa. Si possono fare molti danni proteggendo chi sta male, non puoi fare per loro ma stare lì al momento che servirà”.

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