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Il doloroso ricordo di Massimo Ciavarro sul padre, ci pensa ogni sera (Foto)

Massimo Ciavarro a Oggi è un altro girono, la morte del padre quando lui aveva solo 14 anni (foto)

A Oggi è un altro giorno Massimo Ciavarro ricorda suo padre, morto quando era ancora un ragazzino (foto). La sua scomparsa ha condizionato tutta la sua vita e nella sua intervista racconta molto di ieri e di oggi. Il papà era appena mancato, una situazione economica un po’ particolare, la mamma da sola a 35 anni con tre figli e Massimo Ciavarro che era diventato il maschio di casa ma aveva solo 14 anni. “Mamma ha delegato tutto quanto a me ma nella realtà era lei a comandare, a indirizzare. Io ero proprio piccolo e oggi se penso a un 14enne… lì invece c’erano delle attività commerciali da mandare avanti, papà era commerciante all’ingrosso di carne e io mi sono trovato con le persone che lavoravano con lui in mezzo a commercianti”. Ciavarro non conosce l’adolescenza, non l’ha mai conosciuta, il papà è stato male tanti anni prima di mancare e l’atmosfera in casa è sempre stata forte. 

MASSIMO CIAVARRO E LE PREGHIERE DELLA SERA

Ha un ricordo molto doloroso, il papà che entrava e usciva di continuo dalla clinica, una valigia piccola marrone in cui metteva le sue cose per l’ospedale. Guardando fuori di casa il papà gli disse che quella era l’ultima volta che si vedevano, che doveva pensare alla mamma e alle sorelle: “E’ un ricordo che io porto sempre con me. Non c’è mi stata una sera prima di addormentarmi che io non faccia una preghiera e non mi ricordi questa cosa”. Era davvero l’ultima volta che entrava in clinica, sapeva che stava per morire.

Racconta che se non fosse accaduto questo nella sua vita lui sarebbe un’altra persona ma si ritiene soddisfatto di come è lui ma ammette che ragiona un po’ troppo e si arrabbia un po’ troppo per tante cose che non vanno come dovrebbero. Sa di avere delle fragilità e non è la prima volta che ne parla. 

“La presunzione e l’ostentazione non mi sono mai piaciute”. La leggerezza e il divertimento non li ricorda nella sua vita, si ritiene cupo ma racconta che la felicità è quando suo figlio Paolo giocava a pallone durante le sue partite, quando sta con la sua barca da sola o con il figlio. Quelli sono i momenti in cui è felice “anche se Paolo perdeva o non prendo niente a pesca”. 

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