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Federico Quaranta ci emoziona con l’ultimo desiderio del padre

Federico Quaranta oggi 20 novembre 2025 in collegamento con E' sempre mezzogiorno ha emozionato tutti con il ricordo di suo padre

federico quaranta padre

Era il 2017 e chi ha sempre seguito Federico Quaranta ricorda il giorno in cui assente a La prova del cuoco era chiuso nel suo dolore per la morte del padre. “Ciao papà… ti amo” il suo addio al padre in quel gennaio. Oggi durante il collegamento con E’ sempre mezzogiorno lui che gira sempre il mondo non solo ci ha condotto con lui ma Federico Quaranta ci ha anche regalato qualcosa di molto intimo.

L’ultimo desiderio del padre, un desiderio legato al Monviso, quel monte che lui amava tanto e che spiega molto oggi di Federico Quaranta >>Federico Quaranta in boxer prepara la colazione alla figlia: scandalo, indignazione e insulti

Federico Quaranta ci regala un’altra emozione

Le radici di Federico Quaranta sono forti e importanti, oggi 20 novembre 2025 senza dire molto ci ha svelato il perché lui oggi è l’uomo che tanto ammiriamo. 

Ed è mentre raccontava di monti e Langhe che Federico Quaranta ha emozionato tutti: “A proposito di questo monte ti voglio dire che mio padre, che riposa in un piccolo cimitero delle Langhe, ha chiesto di essere seppellito con lo sguardo al Monviso, viso a viso con il suo Monte”.

Antonella Clerici come tutti è rimasta in silenzio per qualche istante: “Che bella storia che hai raccontato, hai ragione viso a viso con il suo mondo”.

Le Langhe e Federico Quaranta viene da lì, lo dice sempre: “Io vengo da lì e sono molto legato a questo territorio, mi commuovo quando ne parlo e queste colline così ricche, così importanti, con il tartufo bianco, con il Barolo… però mi ricordo mio nonno che era un vecchio contadino delle Langhe”.

E ci sono altre emozioni che raccontano delle origini del conduttore, che ogni volta ci regala molto di più di semplici nozioni. 

“Anche se la modernità stava arrivando lui era legato fortemente a quelle tradizioni e non ha mai voluto comprare un trattore, voleva continuare ad arare il campo con il suo cavallo e con il bue però quelle Langhe lì erano le Langhe della Malora quelle raccontate in modo perfetto dal libro di Fenoglio omonimo, la Malora, quelle dove un’acciuga appesa al soffitto serviva ad insaporire il pane per settimane e guai ad abusarne, poi con la forza del lavoro, la dedizione e l’impegno e anche puntando sulle vocazioni territoriali quel luogo si è trasformato ed è diventato patrimonio dell’Unesco”.

Grazie Federico!

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