LifeStyle

Come scegliere il latte migliore per la nostra salute

Il latte è da sempre un elemento nutritivo di grande importanza. Ecco come scegliere quello giusto


Fin da quando siamo nati, il latte rappresenta un elemento nutritivo di fondamentale importanza. Il nostro organismo, infatti, necessiva dei sali minerali, vitamine e proteine in esso contenute, e in particolare la vitamina D che ha la funzione di fissare il calcio per costruire le ossa. Altrettanto importante è, però, sapere scegliere il latte migliore. Prima di tutto partiamo dalla prima distinzione: scremato, intero, fresco o a lunga conservazione?
Sicuramente, come molti sapranno già, il latte più nutriente è quello intero. Quello scremato, infatti, viene sottoposto a una serie di trattamenti industrali che, levandone i grassi, ne riduce anche il valore nutritivo che ne offre. Il latte scremato, infatti, si sposa perfettamente con le diete. Il latte fresco è da preferire rispetto a quello a lunga conservazione. Perché? A quanto pare le alte temperature alle quali l’UHT viene sottoposto per “sanitizzarlo”, ovvero annientare la carica microbica, possono distruggere gran parte delle vitamine del latte, rendendolo così meno completo.

Quando compriamo il latte di solito leggiamo la dicitura sull’etichetta “latte fresco”. In realtà, però. è latte pastorizzato, ovvero riscaldato a 70-75 gradi per un periodo inferiore al minuto. In tal modo viene abbattuta la flora batterica patogena, che potrebbe causare problemi alla salute, ma mantenendo intatta la carica saprofita.

Altra cosa da evitare: bollito, o mischiarlo con il caffè. La bollitura, infatti, non è solo superflua ma anche dannosa, poiché diminuisce di molto le vitamine in esso contenute. Un altro errore è quello di pensare che magari bollendo il latte lo si rende più digeribile. Sbagliato: la bollitura fa sì che le sostanze grasse contenute tendano a raggrumarsi e la caseina, ovvero la proteina contenuta nel latte, diviene più difficile da assimilare.

“Macchiare” il latte con il caffè, inoltre, sembra che non faccia molto bene. La teobromina contenuta nel caffè, infatti, non permette la scissione delle proteine del latte, e le rende poco utilizzabili dal nostro organismo. Al contrario, preferite il malto d’orzo.



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