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Prevenire l’Alzheimer con la scelta del nostro lavoro: le professioni che aiutano

Prevenire l'Alzheimer con la scelta del nostro lavoro: le professioni che aiutano impegnano di più il cervello


Secondo un recente studio condotto dai ricercatori dell‘Alzheimer’s Disease Research Center del Wisconsis, chi svolge lavori complessi ha un rischio inferiore di ammalarsi di Alzheimer. La ricerca, presentata all’Alzheimer’s Association International Conference di Toronto, mette in evidenza l’esistenza di un legame tra la professione svolta e l’Alzheimer. L’Alzheimer è una patologia che neurodegenerativa, progressiva e irreversibile che colpisce il cervello. La malattia determina una demenza del cervello portando il soggetto a non riconoscere più né se stesso né i propri cari. L’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che nel 2050 le persone colpite dall’Alzheimer saranno più di 100 milioni. La ricerca sta facendo enormi passi, specie negli ultimi tempi, l’obiettivo è quello di frenare il processo neurodegenerativo e magari un giorno riuscire a sconfiggere del tutto la malattia. Ma torniamo allo studio condotto dai ricercatori del Wisconsis. L’attività mentale e le relazioni interpersonali possono ridurre le possibilità di insorgenza della malattia. Gli scienziati hanno esaminato le iperintensità della sostanza bianca (si tratta di zone celebrali associate all’Alzheimer) in 284 persone di mezza età considerate a rischio demenza. E i risultati hanno confermato una correlazione tra la professione svolta e l’insorgere di alcune forme della malattia causate da una dieta poco sana. Le professioni migliori per prevenire l’Alzheimer sono: l’avvocato, l’insegnante e l’ingegnere. Quelli che invece rischiano di più sono: l’operaio, il cassiere e il macchinista. Insomma coloro che stimolano maggiormente il cervello, studiando e praticando nel tempo libero degli hobby impegnati, lo proteggono dall’Alzheimer. Queste attività infatti vanno a compensare tutti gli aspetti negativi legati ad una alimentazione scorretta. Ovviamente questo studio non va letto dagli avvocati, dagli ingegneri e dagli insegnanti come il giusto alibi per mangiare in modo scorretto. Infatti gli esperti hanno precisato che sono sufficienti 3 anni di alimentazione sregolata per aumentare il rischio di demenza e che mangiare frutta e verdura e ridurre il consumo di carne rossa è il modo migliore per prevenire l’Alzheimer.



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