Recensioni Libri 17 Marzo 2011

Libri da leggere – Il passato è una terra straniera

Libri da leggere – Recensioni Il passato è una terra straniera G. Carofiglio, Biblioteca Universale Rizzoli, 2004. Scritto durante la revisione di “Ad Occhi Chiusi”, boicottato dal mondo cinematografico, ”Il passato è una terra straniera” è il primo tentativo ben riuscito di Bildungsroman o Romanzo di Formazione senza moralismi, crucifige o invocazioni alla base manichea […]

Libri da leggere – Recensioni

Il passato è una terra straniera

G. Carofiglio, Biblioteca Universale Rizzoli, 2004.

Scritto durante la revisione di “Ad Occhi Chiusi”, boicottato dal mondo cinematografico, ”Il passato è una terra straniera” è il primo tentativo ben riuscito di Bildungsroman o Romanzo di Formazione senza moralismi, crucifige o invocazioni alla base manichea di stampo ottocentesco dell’esistenza.

Trama del libro

Giorgio Cipriani – un brillante studente di giurisprudenza di Bari- incontra una sera per caso Francesco, collega fuori corso di Filosofia. Lo difende da una tentata aggressione. Successivamente Francesco lo coinvolge in un giro di partite poker, telesine sporche e bische clandestine. E’ l’inizio di un lungo percorso di perdizione ed illegalità per Giorgio. Un lungo climax discendente che lo porta a perdere sempre più il senso dello studio, della famiglia e delle cose in cui credeva prima di Francesco. Poi però ad un passo dall’orrore dal fango più brutto, Giorgio ha il coraggio di fermarsi. L’universo “carofigliano” trova il suo equilibrio e la sua giustizia nella punizione senza delitto. Poi tutto torna normale. Il senso di colpa per la perdita della vita precedente in pochissime righe si trasforma la voglia di riscatto.

Con una scrittura asciutta e priva di tecnicismi, Carofiglio esce dalle aule di tribunale per mostrarci la Bari bene ed il suo opposto, la luce del Castello Svevo e l’oscurità dei vicoli dietro S. Nicola. Sopra quelle strade, le vite di Giorgio e Francesco vivono attivamente, crescono e diventano adulti in due strade convergenti ed al contempo diverse. Giorgio però saprà, con un ulteriore maturità, fermare “l’imperativo categorico” nichilistico di Francesco.

Saprà dunque distinguere la giustizia dalla violenza.

Il libro a mio avviso ha un messaggio molto chiaro: nella vita ad un certo momento ci si rende conto che è tempo di maturare e che “il passato è una terra straniera.” Vivamente consigliato per chi sa mettersi in discussione o per chi vuole iniziare a farlo.

Gabriele Scardocci