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Dodi Battaglia ricorda come ha scoperto la malattia di sua moglie Paola

Una mattina Paola Toeschi, la moglie di Dodi Battaglia, iniziò a tremare, da lì l'inizio della malattia

E’ distrutto Dodi Battaglia ma sa che dopo avere affrontato la malattia e la morte della moglie deve andare avanti per sua figlia. In una lunga intervista al Corriere della Sera il chitarrista dei Pooh ricorda tutto, perché tutto gli ricorda della sua Paola. Lei era bellissima, lei gli ha insegnato a pregare, con lei ha combattuto per tutti gli anni della malattia. Paola Toeschi aveva un tumore al cervello, ha lottato per più di 10 anni e adesso che Dodi Battaglia ha finito le lacrime racconta del perdono che le ha chiesto, della loro Sofia, di come hanno scoperto e vissuto la malattia.  Non ha mai visto piangere Paola, non l’ha mai sentita lamentarsi né maledire il cancro contro cui combatteva. Il tumore di cui soffriva per fortuna non le dava dolori, è andata via senza morfina. Insieme hanno pregato tantissimo, si sono avvicinati a Dio, l’hanno fatto da subito perché la situazione è stata grave dal primo momento.

Dodi Battaglia ricorda la prima visita e l’operazione di sua moglie Paola

“Una mattina, cominciò a tremarle una gamba in modo inconsulto. Andò in ospedale, la raggiunsi, ci battezzarono subito col quadro generale, ci dissero: se sopravvive all’intervento, farà un percorso di terapie dai cinque ai quindici anni che ora non sappiamo quanto e come potranno servire. Ci pronosticarono quello che è accaduto. Per fortuna, l’operazione andò bene, anche se una parte del tumore non poté essere rimossa”. Paola Toeschi non si è mai arresa, un mese dopo era a casa e pochi giorni dopo il ritorno giocava a pallacanestro, era fuori con le amiche.

“Poi, sono stati anni di cicli di chemio e radioterapia, di alti e di bassi. Una cosa inimmaginabile. Anche perché Paola aveva 18 anni meno di me e ci avevo sempre scherzato su, dicevo: sono il vecchietto della famiglia. Temevo che me ne sarei andato via molto prima di lei”.
Quando Dodi ha capito che non c’era più nulla da fare ha iniziato a piangere, la guardava, le parlava e piangeva. “Doveva tornare in ospedale per le cure il giorno dopo in cui è mancata, non ci aspettavamo quest’aggravamento”.

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