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Marco Masini, i rimorsi più grandi: il mancato addio alla madre e lo schiaffo al padre

Fanno sempre e ancora male i rimorsi che Marco Masini ha il coraggio di confessare al Corriere

Marco Masini rimorso

Marco Masini si racconta come non aveva mai fatto prima alternando le emozioni, confessando anche i rimorsi, quelli che fanno male davvero e faranno male per sempre, riguardano il padre e la madre. Aveva 18 anni quando sua madre è morta, oggi di lei ha un ricordo sbiadito ma sempre dolcissimo. Sa che l’ha salvato tante volte e continua a farlo ma Marco Masini non potrà mai dimenticare che lui quel giorno non c’era, che la madre stava già male ma lui rispettò un impegno di lavoro, fece un concerto e sarà per sempre quella che lui considera la ca**ata più grande della sua vita. E’ passato così tanto tempo e chissà quante volte avrà chiesto perdono a sua madre parlando con lei anche in sua assenza ma non cambia nulla, non si perdonerà mai perché sa che doveva essere con lei in quel momento. E’ ovvio che non pensava sarebbe morta, non poteva pensarci a 18 anni.

Marco Masini non c’era quando è morta sua madre

“Avevo 18 anni e di lei mi resta un ricordo sbiadito ma dolcissimo, è stata un angelo che mi ha salvato tante volte e mi salva ancora. Stava già male, ma avevo un concerto alla Bussola di Chianciano Terme. Ho rispettato l’impegno. La più grande caz*ata della mia vita”.

L’errore più grande della sua vita riguarda il padre, è una cosa per cui gli ha chiesto scusa chissà quante volte ma quel gesto che non avrebbe mai dovuto fare resta lì nella sua mente. “Lo sbaglio più grande della mia vita. Avevo 18 anni, volevo andare a suonare con la band, sarei stato fuori per tanti giorni, viaggiando in auto di notte. Papà aveva paura. “Tu non ci vai”. “Io fo quel che mi pare”, urlai. E prima che lo facesse lui, gli diedi quello schiaffo”. Ci vuole coraggio a raccontarlo e Marco Masini va oltre e confida il suo rimorso, le reazioni. “Rimase immobile, incredulo. Non mi punì nemmeno e fu quasi peggio. Gli ho chiesto scusa tante volte, però il rimorso mi resta ancora dentro”.

Racconta tanto l’artista toscano, lo fa nella lunga intervista al Corriere della Sera passando da un argomento all’altro. Parla anche dei suoi capelli. Nessun trapianto, ha semplicemente aggiunto dei capelli artificiali ai suoi, sono giapponesi: “Ho cominciato a perderli da ragazzo, quando facevo il servizio militare nella Vam, la vigilanza dell’aeronautica, per colpa dell’elmetto stretto. Non ho fatto il trapianto, ma un rinfoltimento con capelli artificiali, sono giapponesi, tengono fino a 80 kg di strappo”.

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