News Musica

Biagio Antonacci confessa il senso di colpa quando è finita con Marianna Morandi

Biagio Antonacci confida tutto, anche i sensi di colpa per Marianna, la figlia di Gianni Morandi

Biagio antonacci morandi

Oggi Biagio Antonacci è felice con Paola Cardinale, che l’ha reso di nuovo padre, ma dentro custodisce un senso di colpa che si porta dietro da anni. Antonacci dal 1993 al 2002 è stato legato a Marianna Morandi, la figlia di Gianni Morandi; un amore importante con la nascita dei loro due figli, Paolo e Giovanni, ma la fine della storia tra loro non è stata semplice. E’ stato forte il senso di colpa del cantante, perché è stato Biagio Antonacci ad andare via, a decidere di lasciare la casa nella quale viveva con Marianna e i due figli. Si era spezzato qualcosa, gli amori possono finire ma non sempre è semplice gestire un nuovo rapporto quando ci sono i figli, quando si è genitori. Al Corriere della Sera lascia intendere qualcosa, forse che la sua ex compagna non ha aiutato, era più forte la sua sofferenza del resto.

Biagio Antonacci il senso di colpa per i figli

“Provavo un grande senso di colpa per i figli. A volte chi rimane male non rema a favore, ma poi il tempo vince, l’amore vince” e alla fine dopo un bel po’ di tempo tutto si è sistemato ma la sofferenza forse è stata di tutta la famiglia.

Nella su intervista al Corriere Antonacci non nasconde nemmeno il periodo in cui pensava di essere il migliore di tutti, si era montato la testa: “Per tre o quattro anni ho faticato a contenere l’ego, ho avuto la tentazione di pensare di esser il migliore. Mi ero montato la testa, ero stro**o con me stesso, mi sentivo superiore, sentivo che qualcuno dovesse restituirmi quello che non avevo avuto durante la gavetta, ma era una grande ca**ata. Poi con la paternità e la famiglia, torni a camminare con i piedi per terra”. Ancora una volta l’importanza dei figli, della famiglia, è questo che l’ha fatto soffrire ma anche tornare con i piedi per terra”.

C’è tanto nella sua intervista: “La vita era in cortile, ma i sogni erano più grandi dei palazzi, più potenti di quello che ci circondava. Io non volevo diventare un cantante ma sognavo di fare il batterista. Compravo cassette pirata alla fiera di Senigallia, lì c’erano i nostri spacciatori di sogni, nel quartiere invece gli spacciatori di tutt’altro”.

Seguici

Seguici su

Google News Logo
Ricevi le nostre notizie da Google News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.