Come è morto Remo Girone: la malattia e la depressione
Remo Girone come è morto: la malattia e la depressione, l'attore si è spento a 76 anni
Il mondo del cinema italiano e internazionale è in lutto per la scomparsa di Remo Girone, uno degli attori più amati e carismatici della sua generazione. L’interprete di Tano Cariddi, il celebre personaggio della serie cult La Piovra, è morto improvvisamente il 3 ottobre 2025, all’età di 76 anni, nella sua casa a Montecarlo, nel Principato di Monaco. La notizia, confermata dalla famiglia e diffusa dalle principali agenzie di stampa, ha scosso profondamente colleghi, amici e fan, che da ore riempiono i social di messaggi di cordoglio e ricordi affettuosi.
Come è morto Remo Girone
Secondo quanto trapelato, la causa della morte non è stata ancora resa nota ufficialmente, ma fonti vicine alla famiglia hanno parlato di un malore improvviso che lo avrebbe colto nella sua abitazione. Remo Girone, che negli ultimi anni aveva dovuto affrontare alcune difficoltà di salute, aveva più volte raccontato pubblicamente la sua battaglia contro un tumore alla vescica, diagnosticato durante le riprese de La Piovra.
In un’intervista al Corriere della Sera nel 2024 aveva ricordato quel periodo difficile, spiegando come la malattia rischiò di allontanarlo dal ruolo che lo rese celebre: «Lavorare e combattere con la malattia non è stato facile. Dopo essermi operato, dovevo fare della chemioterapia e i produttori della fiction volevano interrompere il contratto, sostituendomi con un altro personaggio simile». L’attore, però, non si arrese e tornò sul set con la stessa intensità che lo aveva sempre contraddistinto.
Nato ad Asmara l’1 dicembre 1948, allora colonia italiana, Girone aveva intrapreso giovanissimo la strada della recitazione, lasciando gli studi di Economia e commercio per entrare all’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. Dopo l’esordio nel 1972 con Roma rivuole Cesare di Miklos Jancsò, ottenne il primo ruolo da protagonista nel 1977 ne Il gabbiano di Marco Bellocchio. Ma fu nel 1987, con La Piovra, che raggiunse la grande popolarità, incarnando magistralmente la figura di Tano Cariddi, il ragioniere freddo e spietato al servizio della mafia, diventato un’icona della televisione italiana.
Nel corso della sua carriera Remo Girone ha saputo muoversi con eleganza tra teatro, cinema e televisione, alternando ruoli intensi e drammatici a interpretazioni più leggere, sempre con un rigore e una dedizione riconosciuti da tutti. Memorabile anche la sua interpretazione di Enzo Ferrari nel film Ford v Ferrari (Le Mans ’66) di James Mangold, uscito nel 2019, che gli valse l’attenzione del pubblico internazionale.
Da molti anni l’attore viveva tra Montecarlo e la Germania, dove aveva trascorso lunghi periodi per motivi di salute e per stare vicino ad alcuni familiari. Negli ultimi tempi, però, aveva scelto di stabilirsi definitivamente nel Principato di Monaco, accanto alla moglie Victoria Zinny, attrice e compagna di vita fin dagli anni Ottanta. Una coppia unita, discreta e lontana dai riflettori, che aveva condiviso non solo la passione per il teatro e il cinema, ma anche la forza di affrontare insieme le difficoltà della vita.
Con la scomparsa di Remo Girone, il cinema perde un attore di profonda eleganza e intensità, capace di dare anima a personaggi complessi e di attraversare generazioni restando sempre autentico. La sua voce, il suo sguardo e la sua presenza scenica rimarranno impressi nella memoria collettiva, come quella di un artista vero, che ha saputo trasformare ogni ruolo in una lezione di stile e umanità.