Attualità Italiana

Rapporto Coldiretti: 5 mila ristoranti in Italia servono il cibo della Terra dei fuochi

Secondo il Rapporto Agromafie 2013 elaborato da Coldiretti pare che siano 5 mila i locali di ristorazione in Italia in mano alla criminalità organizzata. E i prodotti vengono dalla terra dei fuochi


La crisi economica ha coinvolto tutti i settori, eccetto uno: l’agromafia, cioè l’attività illegale della criminalità organizzata legata al mondo dell’agricoltura. Secondo il Rapporto Agromafie 2013 elaborato da Coldiretti-Eurispes, sembra che gli affari mafiosi legati all’agricoltura siano saliti  14 miliardi di euro, con un aumento del 12% rispetto al 2011. Secondo alcune stime, inoltre, pare che sono 5 mila i locali di ristorazione in Italia in mano alla criminalità organizzata, nella maggioranza dei casi intestati a prestanome. I prodotti vengono dalla zona conosciuta ormai tristemente con il nome di Terra dei fuochi. Fin dal 2005 i boss hanno iniziato a riciclare gran parte del loro capitale illecito, ottenuto grazie a spaccio di droga e ad estersioni per investirlo su quello considerato il vero settore trainante dell’economia campana, ovvero l’agroalimentare. Anche loro costretti a fare i conti con la crisi, hanno messo da parte le vecchie maniere di arrichirsi in modo illecito per concentrarsi sulle nuove.

C’è stato pertanto un passo indietro, alle origini: ovvero su quelli che erano i passi della vecchia camorra dei mercati ortofrutticoli degli anni Cinquanta. Una volta compreso l’andamento del mercato, hanno furbamente spostato i capitali illeciti sui prodotti della terra. A dare la conferma è il rapporto «Agromafie» sui crimini agroalimentari in Italia ad opera di Coldiretti ed Eurispes. Il rapporto è stato presentato ieri durante il Forum dell’agricoltura e dell’alimentazione di Cernobbio. A quanto pare, su 47,5 miliardi di fatturato l’anno del settore agricolo italiano, ben 7 appartengono alle mafie, le quali si sono accaparrate i terreni e non solo: controllano i centri di intermediazione del prodotto, gestiscono il trasporto, controllano la distribuzione, soprattutto per quanto riguarda la grande rete commerciale, arrivando persino ai ristoranti. Tirando le somme, quattordici i miliardi complessivi della presenza mafiosa nel settore, ovviamente tenendo in considerazione oltre all’agricoltura anche l’alimentare.



Seguici

Seguici su

Google News Logo


Ricevi le nostre notizie da Google News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.