Andrea Calevo rapito, le ultime notizie
Le ultime notizie dalle indagini sul sequestro di Andrea Calevo.
I tabulati telefonici sono al setaccio, le ricerche sono senza sosta. Ma per il momento, secondo le ultime notizie, di Andrea Calevo non vi sono tracce. Si cercano i quattro banditi che sono entrati, due giorni fa, nella villa del ragazzo 31enne, un imprenditore, attorno alle 21.00, prima del suo rientro. Da quello che si apprende i sequestratori avevano tutti un passamontagna, e due di loro erano armati di pistola. Si sarebbero fatti aprire la cassaforte dalla madre di Andrea, prima di immobilizzarla legandola mani e piedi con un nastro isolante. Dalla cassaforte avrebbero portato via alcune migliaia di euro e monili d’oro. Dopo di che, sono fuggiti con Andrea, tranquillizzando la madre che l’avrebbe rivisto presto. “Tuo figlio ce lo portiamo con noi per sicurezza, non ti preoccupare poi lo libereremo“, avrebbero detto alla donna. Ma il tempo passa, e di Andrea non c’è nessuna traccia. Probabilmente doveva essere una rapina, e non un rapimento. I malviventi dopo aver messo a soqquadro la villa del giovane imprenditore sono fuggiti con lui, a bordo della sua auto, poi ritrovata nel fiume, a Santo Stefano Magra, nella mattinata di ieri. Era stata proprio la madre di Andrea a lanciare l’allarme, dopo esser riuscita a liberarsi per chiamare i Carabinieri.
Come dicevamo prima, i tabulati telefonici sono al setaccio, così come l’auto, che è in mano al Racis di Parma, dove gli esperti sono alla ricerca di impronte, tracce o reperti che possano essere utili alle indagini. Secondo le ultime notizie inoltre, sarebbe già stato attivato dalla procura distrettuale antimafia di Genova il protocollo antisequestri che prevede anche il blocco dei beni di famiglia.
Sarebbero due le ipotesi investigative: a scopo di estorsione perchè la refurtiva è stata scarsa; oppure solo per coprirsi la fuga. ”La situazione è delicatissima – ha detto un inquirente impegnato nelle indagini – il fattore tempo è fondamentale, cosi’ come la riservatezza delle indagini”. I