Attualità Italiana

Omicidio Gloria Rosboch: parla Efisia la donna della truffa telefonica, le ultime notizie

Pubblicati in esclusiva sul settimanale Giallo i verbali dell'interrogatorio di Efisia, una delle amiche di Gabriele DeFilippi coinvolte nella truffa ai danni di Gloria Rosboch, le ultime notizie


Nella triste storia di Gloria Rosboch ci sono coinvolte molte persone, alcune delle quali non hanno avuto a che fare con il suo omicidio ma che sono legate al momento in cui tutto questo è iniziato, la truffa ai danni della professoressa. Le indagini sono iniziate da poco, non ci sono colpevoli, ma solo persone che potrebbero aver commesso il fatto. Tra queste una donna, una donna che avrebbe aiutato Gabriele DeFilippi nella truffa ai danni della professoressa con delle telefonate in cui si sarebbe finta una persona che in realtà non era. Una storia con una trama degna di un film giallo ma che purtroppo è reale. Sul numero di Giallo in edicola questa settimana, leggiamo per la prima volta in esclusiva quello che Efisia, una delle donne ammaliate dalla bellezza del DeFilippi, ha detto durante il suo interrogatorio.

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“Sì, ero attratta da Gabriele e mi accorgevo di fare cose senza senso solo per fare piacere a lui ed evitare che sparisse di nuovo”. È questo uno stralcio del clamoroso interrogatorio, che Giallo pubblica in esclusiva, di Efisia Rossignoli, 44 anni, una delle protagoniste di una vicenda che, dallo scorso gennaio, continua a riservare clamorosi colpi di scena. La donna, una cameriera sposata e con due figli, è infatti coinvolta nel caso di Gloria Rosboch, la professoressa di 49 anni di Castellamonte (Torino) uccisa lo scorso 13 gennaio e gettata in un pozzo. In carcere con l’accusa di aver ucciso Gloria, lo ricordiamo, ci sono Gabriele DeFilippi, accusato anche di truffa ai danni della sua ex insegnante, Roberto Obert, amante del giovane e Caterina, la mamma del ragazzo.

In questi giorni si è molto parlato anche delle telefonate intercorse tra Efisia e Gabriele nel giorno della scomparsa di Gloria, giorno che è stato anche quello del suo omicidio. Il fatto che la donna abbia avuto tentativi di contatto ( non tutte le telefonate sono poi sfociate in un dialogo) con Gabriele ha fatto pensare a un suo eventuale coinvolgimento in questa vicenda ma la donna ha dato le risposte del caso agli investigatori, spiegando il perchè di quelle telefonate.

La donna parla di un sospetto: pensava che suo marito la tradisse e per questo avrebbe chiesto a Gabriele, nelle vesti di suo amico, di controllare i movimenti del coniuge: “Quel giorno mio marito, al mattino, mi disse che non sarebbe tornato a casa per il pranzo. Io mi insospettii, perché dall’estate 2015 avevo il sospetto che mio marito mi tradisse con delle colleghe. Decisi di controllare la situazione ma non potendo recarmi sul posto, in quanto dovevo essere al lavoro, decisi di chiamare Gabriele per chiedergli aiuto. In particolare lo chiamai alle 10.30- 11 per chiedergli questa cortesia e lui mi disse che era dal veterinario e che mi avrebbe richiamato. Circa 10 minuti dopo mi richiamò, io gli chiesi la cortesia e lui mi disse che sarebbe andato e, nel caso, avrebbe fatto anche delle foto. Da quel momento non l’ho più sentito. Ho richiamato io diverse volte, il giorno stesso, per conoscere l’esito dei suoi accertamenti senza avere nessuna risposta. Nei giorni successivi non ho più provato a chiamarlo. Ero seccata, perché pensavo che avesse beccato mio marito e non me lo voleva dire”.

Nell’interrogatorio Efisia spiga anche che tra lei e Gabriele non ci sono mai stati rapporti di natura sessuale, lui le era stato di aiuto perchè la sapeva ascoltare. Inoltre, sempre da quello che leggiamo sullo stralcio dei verbali, la donna ha raccontato di una proposta che il DeFilippi le aveva fatto, l’acquisizione di un albergo in Liguria. Lei aveva creduto a questo affare ma la banca le aveva negato il prestito per cui la cosa si era chiusa senza una fine.

In merito alla telefonata a Gloria Efisia racconta: “Gabriele mi parlò di una donna di Castellamonte un po’ avanti con gli anni che stava contattando per farsi consegnare una somma di denaro per un reinvestimento molto fruttuoso. Al telefono mi presentai come la dottoressa tal dei tali. Le dissi che bisognava accelerare i tempi per la consegna del denaro perché, essendo venerdì, le casseforti si sarebbero chiuse e non avrebbero più potuto introdurre i contanti. Lei mi rispose di non preoccuparmi perché avrebbe cercato di fare presto e consegnare tutti i soldi. Lì per lì non mi resi conto di quello che stavo facendo, pensavo più a un gioco. ” Il valore di questa telefonata, secondo il racconto di Efisia, era di 5 mila euro.



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