Attualità Italiana

Nuovi dettagli sulla storia di Regina: costretta a prostituirsi, le dicevano che era vittima di un maleficio

Nuovi dettagli sulla storia di Regina: costretta a prostituirsi, le dicevano che era vittima di un maleficio. Le prime parole dopo qualche mese dalla fine della sua condizione di schiavitù


E’ una storia brutta, difficile, dura e crudele quella di Regina, una storia che vi abbiamo raccontato già qualche mese fa, una di quelle storie che sembra essere uscita da una serie tv ma che invece è purtroppo, la terribile verità. Regina era una ragazza piena di vita, con tanta energia e solarità, con una vita tutta da vivere. Ma purtroppo la morte di sua madre l’ha spinta a fidarsi delle persone sbagliate, di chi le prometteva amore ma le ha dato solo cattiveria. Regina si è fidata di una amica, di una ragazza che riteneva essere come una sorella. Ed è caduta in una trappola dalla quale solo le forze dell’ordine, prima che fosse troppo tardi, l’hanno tirata fuori. Regina è stata costretta a prostituirsi, a ingozzarsi di cibo, a diventare un’altra persona. Oggi sul Corriere della sera emergono altri inquietanti particolari su questa vicenda. A parlare stavolta è Regina che avrebbe rivelato:  “Mi hanno detto che ero vittima di un maleficio“. Roberta e la madre la costringono a vendere una cucina comprata dalla madre e le fanno consegnare a loro i soldi “per farmi levare questo malocchio”.

LA STORIA DI REGINA COSTRETTA A PROSTITUIRSI E RIDOTTA IN SCHIAVITU’ DALL’AMICA, QUESTA VOLTA E’ LEI A RACCONTARE COSA LE E’ ACCADUTO

Regina, che viveva ad Albano Laziale, per un periodo è stata anche costretta a lasciare la sua casa. E’ stata mandata a Bologna, per volere delle persone che dovevano “prendersi cura di lei”. E da lì ha iniziato a prostituirsi. La sua vita è cambiata profondamente: botte, sevizie, insulti. 

“Roberta mi dice che, oltre a portare il denaro, c’è un’altra prova per superare il male, mangiare elevate quantità di cibo. A colazione ciambelle. A pranzo: cotolette, supplì, fritti. A cena, fino a dieci panini e pasta”. Se Regina non mangiava veniva picchiata e ustionata. “A giugno subisco la cancellazione della mia identità. Mi fanno mangiare i panini che vomito. Mi rasano i capelli, le sopracciglia. Il ragazzo di Roberta mi passa il ferro da stiro sui glutei. Mi dicono che devo subire le torture, che il male ha deciso così”.

La storia di Regina ha un lieto fine, almeno per quello che riguarda il suo stato di salute fisico, perchè per quello mentale ci vorrà davvero molto tempo per recuperare. Grazie a un cliente che si rende conto di quello che sta succedendo a Regina, le forze dell’ordine riescono a liberare la ragazza e mettono fine alla sua schiavitù. 



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