Attualità Italiana

Messe, funerali e sacramenti dopo il 4 maggio. Cosa si potrà fare? Conte risponde

Sarà possibile andare in chiesa dopo il 4 maggio 2020? Conte parla della fase 2 e spiega cosa succederà

In queste ultime settimane anche chi lavora nel mondo della chiesa sta pensando alla ripartenza. Gli italiani vogliono tornare in chiesa, vogliono poter trovare conforto nei sacramenti, nell’ascolto della parola, nell’Eucarestia. Vogliono poter dare un ultimo saluto ai loro cari durante il funerale. Il CEI ha già programmato una nuova riorganizzazione che segua le regole imposte, dal distanziamento sociale a tutto quello che si potrà o non si potrà fare nel corso delle cerimonie e delle messe. E’ chiaro che al momento saranno quasi certamente messe in stand by, almeno per il mese di marzo, prime comunioni e cresime, che richiederebbero comunque la presenza di molte persone nello stesso luogo. Vale lo stesso per i matrimoni: si pensa infatti a celebrazioni con pochi invitati, per chi non volesse rimandare il rito religioso. E si pensa soprattutto al funerale.

Il CEI mette insieme le idee, come quella di indicare ad esempio per ogni chiesa, un numero di capienza massima con le regole fatte rispettare dai volontari che avranno il compito di controllare che tutto funzioni per il meglio. Ma si aspettano le nuove regole imposte dal Governo, che dovrebbero arrivare a breve. Nella sua intervista per Repubblica, il premier Conte ha provato a fare chiarezza su questo aspetto ma non c’è ancora nulla di definitivo.

Qui le proposte del CEI

SI TORNA IN CHIESA DOPO IL 4 MAGGIO 2020? LA RISPOSTA DI CONTE

Andremo in chiesa dopo il 4 maggio? La risposta di Giuseppe Conte ci lascia intendere che al momento ci sia poco di chiaro anche in questo senso.

Abbiamo sollecitato al comitato tecnico-scientifico – ha speigato Conte – per l’indicazione di nuove regole per le cerimonie religiose. Auspichiamo di poter venire incontro all`esigenza, fondamentale per i credenti, di accostarsi ai sacramenti. Una privazione che questa emergenza ci ha portato e che personalmente ho trovato particolarmente dolorosa, è la rinuncia ai funerali che significano anche un ultimo gesto di raccoglimento e di affetto nei confronti delle persone care che ci lasciano”.

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