Sono di Mara Favro le ossa ritrovate in val di Susa: chi l’ha uccisa?
Sono di Mara Favro le ossa ritrovate nel boschetto in val di Susa. La conferma dal dna e adesso continua la caccia al suo assassino
La conferma è arrivata questa mattina, venerdì 7 marzo 2025: le ossa rinvenute nei giorni scorsi nei boschi di Gravere appartengono a Mara Favro. L’esito dei test del DNA ha fugato ogni dubbio. La procura ha disposto l’autopsia, applicando la formula dell’accertamento tecnico irripetibile. All’esame potranno prendere parte sia i consulenti nominati dai familiari della donna, assistiti dall’avvocato Roberto Saraniti, sia quelli dei due indagati per la sua scomparsa.
Le ultime tracce di Mara Favro risalgono all’8 marzo 2024, esattamente un anno fa. Aveva 51 anni, era madre di una figlia, viveva a Susa e lavorava come cameriera in una pizzeria di Chiomonte. Il luogo del ritrovamento dei suoi resti si trova a pochi chilometri dal ristorante in cui lavorava, in un’area boschiva e difficile da raggiungere. E proprio a un anno di distanza, la drammatica notizia. I familiari di Mara va detto, non si aspettavano nulla di diverso, dopo i primi mesi di ricerca e qualche avvistamento non riscontrato, avevano compreso che la donna purtroppo non era andata via in modo volontario ma che probabilmente era stata uccisa. E al momento, chi indaga, tende proprio a escludere il suicidio perchè a quanto pare, il corpo di Mara, sarebbe stato gettato post mortem in quel dirupo. Dunque la domanda adesso è solo una: chi ha fatto del male a Mara, è stata uccisa e poi buttata via in quel bosco? E come mai solo dopo un anno le ricerche si sono concentrate in una zona precisa, ci sono state delle segnalazioni o sono arrivati dei dati tecnici, come i tabulati, più precisi?
Mara Favro ultime notizie: chi l’ha uccisa?
Per «accertare le cause della morte» di Mara Favro, la Procura di Torino ha conferito l’incarico al medico legale Roberto Testi e a Greta Cena, referente del laboratorio di Antropologia forense dell’Asl di Torino. Gli accertamenti verranno fatti con la formula dell’incidente probatorio, così da «cristallizzare» i risultati degli esami, in vista dell’eventuale processo.
Con le accuse di omicidio e occultamento di cadavere sono indagati il figlio del proprietario della pizzeria dove la donna lavorava, Vincenzo Milione (avvocato Luca Calabrò) e l’ex pizzaiolo Cosimo Esposito (avvocato Elena Piccatti). La ricostruzione di quello che è successo la notte in cui Mara potrebbe esser stata uccisa è ancora un giallo perchè le due persone indagate, raccontano versioni diverse di quello che è successo. Secondo Milione, la donna avrebbe lasciato il locale con Cosimo. Poi però una volta resasi conto di aver dimenticato le chiavi, sarebbe tornata in pizzeria a prenderle, nel frattempo si erano fatte le tre di notte. Il Milione avrebbe suggerito a Mara di restare a dormire nella struttura visto che non aveva la sua macchina. La donna avrebbe detto che aveva un appuntamento con una persona ( si parla di un poliziotto o carabiniere di Cuneo ) e che dunque per questo motivo doveva lasciare la pizzeria.
Il Milione vede Mara allontanarsi per strada e pensa che abbia preso un passaggio da un camionista per tornare in valle o dirigersi verso casa sua. L’uomo sarebbe rimasto nella pizzeria anche perchè non può lasciare la struttura avendo una forma di misura cautelare e, secondo il suo racconto infatti, poco dopo che Mara ha lasciato la pizzeria, sul posto sono arrivati anche i Carabinieri. Ma che la Favro abbia lasciato la pizzeria in macchina con Cosimo, che sia poi tornata lì e che se ne sia andata, lo raccontano le uniche due persone indagate in questa vicenda. Non ci sarebbero filmati che dimostrerebbero le loro parole. E’ possibile che Mara Favro non abbia mai lasciato la pizzeria quella notte oppure ha davvero incontrato un mostro, un killer lungo la sua strada ed è stata uccisa? E chi ha continuato a mandare foto e messaggi con video di canzoni, per tutta la notte, dal suo cellulare? Dove è finito il cellulare di Mara Favro?