A fuoco la macchina di Davide Barzan: “degenerazione di una campagna d’odio”
A fuoco la macchina di Davide Barzan: si tratta di un gesto voluto? Il criminalista ha la sua idea

Un forte boato e le fiamme a Riccione, dove la macchina di Davide Barzan, insieme ad almeno altre due vetture, è andata a fuoco. Le fiamme sarebbero partite dai vicini cassonetti. Un incidente o c’è di più? E’ quello che anche ieri hanno cercato di capire Le Iene, proseguendo nella loro inchiesta su Davide Barzan, il criminalista più trasmesso dalla tv. Si è trattato appunto di un incidente o c’è del dolo? Nel servizio trasmesso su Italia 1 da Gaston Zama, Le Iene hanno ricordato che anche a Cosenza in passato, la macchina di Barzan era stata data dalle fiamme.
Secondo quanto è stato riferito nel programma di Italia 1 inoltre, la stessa macchina che è bruciata, era stata danneggiata qualche tempo fa, nella parte del lunotto posteriore. Intervistato dai giornali locali e nazionali, Davide Barzan non si sente di escludere il dolo e parla anche della macchina del fango nei suoi confronti.
Davide Barzan: la sua macchina brucia a Riccione
“Stavo dormendo quando è stato il cane a svegliarmi- ha detti Davide Barzan parlando con i media locali –. Io e la mia compagna ci siamo affacciati dal balcone e abbiamo assistito allo scoppio, forse di uno pneumatico dell’auto, e all’improvviso divampare delle fiamme forse partite dal serbatoio della mia auto”.
“Ringrazio profondamente i soccorsi e forze dell’ordine per il loro tempestivo intervento – ha commentato Barzan – e in attesa che le indagini facciano il loro corso, personalmente non mi sento di escludere che possa anche trattarsi di una degenerazione frutto di una campagna d’odio nei miei confronti”.
Dello stesso avviso sembra essere anche Nuzzi, il conduttore di Quarto Grado che punta il dito contro chi ha seminato odio dai suoi canali social, probabilmente convinto dunque, che si sia trattato di un atto doloso.
“Noi non abbiamo seminato odio ma notizie, come i veri giornalisti dovrebbero fare” ha detto Gaston Zama nel servizio de Le Iene, ricordando che nel programma di Italia 1 è stata fatta solo una inchiesta nel tentativo di capire chi fosse davvero Davide Barzan. A questo punto nel servizio, viene ricordato che anche nel 2011 la macchina del criminalista venne data alle fiamme. “Quella volta non fu trovato il responsabile” ha ricordato Gastonb Zma nel servizio , anche in quel caso si era parlato di un gesto doloso. L’auspicio è quello che si possa trovare, questa volta, l’autore del gesto, magari grazie alla presenza delle telecamere, che sicuramente rispetto al 2011 sono diffuse in modo più capillare.