Attualità Italiana

Giuseppe Sempio dà la sua spiegazione in merito ai biglietti ritrovati in casa

Giuseppe Sempio spiega che cosa significherebbe quel biglietto che è stato trovato in casa sua: nessuna corruzione, solo pensieri personali e appunti sull'indagine

parole giuseppe sempio quarto grado

Si sta facendo un gran parlare in queste settimane del biglietto o dei biglietti che sono stati trovati nella casa dei genitori di Andrea Sempio e che parrebbero esser stati scritti da Giuseppe, il padre del ragazzo indagato per l’omicidio in concorso di Chiara Poggi a Garlasco. Nelle ultime ore, il famoso pizzino, è stato mostrato nella sua versione integrale. Sarebbero diversi fogli, quelli sequestrati nella casa dei Sempio che, a detta del padre di Andrea, non significherebbero nulla e nulla avrebbero a che fare con l’accusa di corruzione.

Lo aveva già detto in tv la scorsa settimana e lo ribadisce ancora: i soldi prestati dai suoi familiari, sono stati usati per pagare gli avvocati che nel 2017 hanno lavorato al procedimento contro suo figlio. E le frase su quei pizzini erano solo degli appunti, scritti a quanto pare, anche in momenti diversi. Lo spiega in modo più chiaro alle telecamere di Quarto Grado.

>>> La decisione di Andrea Sempio su Lovati, leggi qui

Giuseppe Sempio parla dei biglietti ritrovati in casa e spiega il significato

 “La storia dei 20-30 euro bisogna sfatarla un po’. Stanno mischiando tutte le cose. Se ci fosse stato scritto 20, 30, 40 o 200mila euro… ma c’era scritto un’altra cifra” ha detto Giuseppe Sempio. E aggiunge: Riguardava qualcosa con gli avvocati, adesso non so se fosse quello che dicono loro, le marche da bollo o altre cose”.

Un secondo appunto recita invece ‘Cosa succede se i Giarda presentano un’istanza di revisione a Brescia fatta bene?’Anche in questo caso, Sempio spiega il contesto: “Dato che non sapevo cosa potesse succedere, quella lì era una cosa da chiedere sicuramente agli avvocati”.

E in merito ad altre frasi scritte, in cui si parlava proprio di Andrea, Giuseppe Sempio ha detto: “Secondo me, quella roba lì l’ho tirata fuori da qualche giornale. Io, in casa, mi appuntavo qualche frase ma senza darci peso, insomma”. Ha ribadito Giuseppe Sempio, che non conosceva neppure la differenza tra GIP o GUP e dunque, prendeva appunto rispetto a cose che leggeva o sentiva o magari rispetto a cose che avrebbe voluto anche chiudere ai suoi avvocati per comprendere che cosa potesse succedere a suo figlio.

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