Attualità Italiana

Lo scontrino di Vigevano era di Sempio o di sua madre? Le parole del pompiere smentiscono la donna

Secondo le ultime indiscrezioni di stampa, il vigile del fuoco avrebbe smentito la madre di Andrea Sempio che quella mattina, si era vista con lui a Vigevano. E' suo lo scontrino?

mamma sempio

Sono arrivate alla stampa le parole che il nuovo testimone nell‘indagine di Garlasco avrebbe messo nero su bianco sentito dagli inquirenti. Sono le parole del vigile del fuoco amico della madre di Andrea Sempio. Si torna a parlare ovviamente del famoso scontrino portato alle forze dell’ordine per dimostrare che la mattina in cui Chiara Poggi è stata uccisa, Andrea Sempio era a Vigevano e non a Garlasco ( in ogni caso a oggi quello scontrino non varrebbe nulla, visto che si tratta di un orario successivo all’omicidio di Chiara). Ci si chiede però come mai la madre di Andrea abbia mentito, sempre stando alle parole del suo amico.

Lo ha fatto solo per cercare di proteggere suo figlio, anche se non c’era motivo, oppure c’è altro? Tutta questa storia potrebbe essere solo un grosso equivoco, va ricordato. Perchè il fatto che la madre di Sempio abbia tenuto uno scontrino e lui abbia detto che fosse il suo, non ne fa un assassino ma magari solo una persona molto ingenua. Oppure no. Questo lo scopriranno gli inquirenti che stanno mettendo insieme tutti i tasselli.

La famiglia Sempio, lo scontrino e il vigile del fuoco

Ma come si arriva al vigile del fuoco e al suo legame con la madre di Andrea Sempio? Secondo quanto riportato dal Messaggero, sono stati i tabulati telefonici della famiglia Sempio a indirizzare gli investigatori verso l’ex vigile del fuoco. L’uomo e Daniela Ferrari si erano scambiati numerosi messaggi nella serata del 12 agosto e altri due il giorno dell’omicidio, precisamente alle 8:47 e alle 9:09. Convocato due volte dagli inquirenti, l’ex pompiere ha fornito una versione dei fatti completamente opposta a quella di Daniela Ferrari.

La donna, in una deposizione del 15 febbraio 2017, aveva infatti dichiarato: «Mi sono svegliata verso le 7:30. In casa c’erano mio figlio e mio marito, già alzati. Intorno alle 8:15 sono uscita per delle commissioni: sono andata in un paese vicino per un telecomando del cancello, ho fatto la spesa a Gambolò e sono rientrata verso le 10. Quando sono uscita, mio figlio era già vestito. Al mio ritorno gli ho dato le chiavi della macchina; è rientrato a mezzogiorno dicendomi che era stato in libreria, ma l’aveva trovata chiusa, così era andato a trovare la nonna».

Una versione che però non coincide affatto con quella fornita dall’ex vigile del fuoco. Le discrepanze sono tali da far sospettare agli inquirenti che Daniela Ferrari, la mattina dell’omicidio, non si trovasse affatto a Gambolò, bensì a Vigevano. Qui, infatti, prestava servizio l’amico pompiere, e secondo gli investigatori sarebbe stata lei ad acquistare il biglietto del parcheggio proprio in quella città. Un dettaglio che i magistrati avrebbero voluto contestarle direttamente, senza però riuscirci. La donna infatti, quando è stata convocata, si è avvalsa della facoltà di non rispondere.

Un altro elemento che ha colpito gli inquirenti è stata la reazione di Daniela Ferrari durante un nuovo interrogatorio. Il 28 aprile viene convocata presso la caserma dei carabinieri di via Moscova, ma si avvale della facoltà di non rispondere. Prima che lasci la sala, gli investigatori le chiedono dell’ex pompiere. A quel punto, come riferisce ancora il Messaggero, la donna appare visibilmente scossa: «Cosa c’entra?», avrebbe replicato in preda al turbamento. Colta da un malore, esce in lacrime senza che vi sia modo di affrontare con lei le incongruenze tra la sua versione e quella dell’ex vigile del fuoco. L’avvocatessa Taccia, che in quella occasione era insieme alla mamma di Sempio solo come amica, aveva smentito che la donna si fosse sentita male dopo aver sentito il nome del pompiere. Il malessere era arrivato in seguito a una situazione di forte ansia e stress emotivo dovuti a tutta la situazione.

La famiglia di Andrea Sempio continua a sostenere una verità che non ritrova riscontro e forse sarebbe il momento di provare a fare maggiore chiarezza perchè a volte, delle possibili bugie raccontate per celare delle dinamiche familiari diverse, potrebbero causare guai ben più grandi. Ma questo appunto, saranno gli inquirenti a stabilirlo.

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