Maturità 2025 analisi del testo Pasolini Poetica: l’analisi svolta da Chat GPT
Un testo di Pier Paolo Pasolini per la prima prova della maturità 2025. Ecco l'analisi del testo e le risposte formulate da Chat GPT
Saranno felici gli studenti e le studentesse che in queste ore stanno svolgendo la maturità 2025, di aver incontrato in questa giornata di prima prova, Pier Paolo Pasolini? Difficile a dirsi perchè come molti sapranno, non è uno di quegli autori che si studia spesso in tutte le classi. Oggi però l’analisi del testo riguarda un suo lavoro. Si tratta di Poetica. In particolare la Proposta A1, che propone un brano poetico di Pier Paolo Pasolini tratto da Poetica (1960), con un confronto con la poetica di Walt Whitman.
Abbiamo dunque provato a rispondere alle richieste di questa analisi del testo per la prima prova della maturità 2025, con Pasolini protagonista, affidandoci a Chat GPT per provare a capire quali possano essere le risposte dell’intelligenza artificiale su una poesia come quella dello scrittore romano. Vediamo dunque il risultato di questa analisi del testo.
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Analisi del testo – Proposta A1: Pier Paolo Pasolini, Poetica
Mi ritrovo in questa stanza
col volto di ragazzo, e adolescente,
e ora uomo. Ma intorno a me non muta
il silenzio e il biancore sopra i muri
e l’acque; annotta da millenni
un medesimo mondo. Ma è mutato
il cuore; e dopo poche notti è stinta
tutta quella luce che dal cielo
riarde la campagna, e mille lune
non son bastate a illudermi di un tempo
che veramente fosse mio. Un breve arco
segna in cielo la luna. Volgo il capo
e la vedo discesa, e ferma, come
inesistente nella stanca luce.
E cosi la rispecchia la campagna
scura e serena. Credo tutto esausto
di quel perfetto inganno: ed ecco pare
farsi nuova la luna, e – all’improvviso –
cantare quieti i grilli il canto antico.
Analisi del testo di Pasolini: Temi principali
- Il tempo e la memoria
Il poeta si trova nella stessa stanza di sempre, ma la percezione del tempo è cambiata: lui è cresciuto, da ragazzo è divenuto uomo, mentre l’ambiente attorno è immobile, eterno (“annotta da millenni un medesimo mondo”). La memoria personale si confronta con una dimensione cosmica e atemporale. - Il cambiamento interiore
Se il mondo esterno non muta, è il cuore dell’uomo a cambiare. I sentimenti si affievoliscono (“è stinta tutta quella luce”), i sogni di possedere un tempo proprio si rivelano illusori (“un tempo che veramente fosse mio”). - La natura come specchio emotivo
La luna, i grilli, la campagna diventano elementi simbolici che riflettono lo stato d’animo del poeta: dapprima apatia, poi un improvviso risveglio emotivo, grazie al “canto antico” dei grilli. È un ritorno a una sensazione di appartenenza, seppur fragile.
Struttura e linguaggio
- Versi liberi, tono colloquiale ma ricercato.
- Presenza di ossimori e contrasti: luce/stanca luce, serenità/stanchezza, eternità/mutamento.
- Uso simbolico della luna e della campagna: rappresentano il ciclo della natura, l’eterno ritorno, ma anche la distanza tra la realtà esterna e la percezione interiore.
Pasolini riflette sul rapporto tra tempo soggettivo e tempo oggettivo: l’essere umano vive mutamenti profondi, mentre la realtà esterna appare immobile, indifferente. Il disincanto domina i primi versi: la bellezza naturale non è più sufficiente a illudere il poeta. Tuttavia, nel finale, qualcosa si accende: la luna “pare farsi nuova” e il canto dei grilli ridà vita al mondo, in un gesto di speranza.
È una poesia sulla fine dell’illusione giovanile, ma anche sul potere della poesia stessa e della natura di riaccendere emozioni profonde, anche quando sembrano spente.
Ricordiamo che la traccia fa parte dell’Appendice I “Dal diario (1943-1945) ed è priva di titolo “come sovente si riscontra nella vasta produzione di Pier Paolo Pasolini” come si legge anche nella traccia da cui gli studenti dovranno presente sinteticamente il contenuto e individuare le figure retoriche, la funzione della Luna nella poetica del poeta e il significato che si può attribuire al canto dei grilli.
1. Presenta sinteticamente il contenuto delle singole strofe.
- Versi 1-3: Il poeta si trova nella stessa stanza che ha abitato da ragazzo, da adolescente e ora da uomo. Nonostante il suo cambiamento personale, lo spazio circostante sembra immutabile.
- Versi 4-6: Il paesaggio esterno – il silenzio, il biancore dei muri, le acque – è lo stesso da sempre, un mondo che “annotta da millenni”. Ciò che è cambiato è il cuore, cioè l’interiorità del poeta.
- Versi 7-11: Le notti sono trascorse, la luce che un tempo accendeva la campagna si è spenta. Anche la bellezza della luna non riesce più a ingannare il poeta con l’illusione di un tempo “veramente suo”.
- Versi 12-14: La luna, che si staglia nel cielo, appare statica, “come inesistente” nella luce stanca della sera.
- Versi 15-18: La campagna riflette la luna, anch’essa scura ma serena. Il poeta crede che l’incanto sia finito, ma all’improvviso la luna sembra rinascere, e si riaccende l’antico canto dei grilli. È un ritorno, quasi magico, alla vita e al sentimento.
2. Individua e analizza riferimenti precisi al testo proposto in relazione al trascorrere del tempo e alla vita del poeta.
Il tempo è una dimensione centrale nel testo. Il poeta descrive il passaggio da gioventù a maturità attraverso il confronto con uno spazio immobile: “Mi ritrovo in questa stanza / col volto di ragazzo, e adolescente, / e ora uomo.”
Nonostante il mutamento interiore, il paesaggio esterno rimane immutato, come se il tempo non lo sfiorasse: “Ma intorno a me non muta / il silenzio e il biancore sopra i muri / e l’acque; annotta da millenni / un medesimo mondo.”
Questo contrasto evidenzia la solitudine e la disillusione del poeta: la natura non accompagna più il suo stato d’animo, non lo consola, non risponde ai suoi cambiamenti. Il tempo personale – fatto di emozioni, illusioni, trasformazioni – si scontra con un tempo cosmico, ciclico, indifferente.
3. Quale funzione assume la luna nella riflessione poetica di Pasolini?
La luna è un simbolo ambivalente. In un primo momento appare come immobile, “discesa, e ferma, come inesistente nella stanca luce”. È specchio del disincanto del poeta, segno dell’incapacità della natura di evocare più bellezza o emozione.
Ma nel finale, la luna si rinnova: “pare farsi nuova la luna”, anticipando il “canto antico” dei grilli. In questo modo, la luna incarna anche la possibilità di riscoperta, di rinascita emotiva, seppur fragile e inaspettata. Diventa elemento di transizione tra apatia e ritrovata sensibilità, tra fine e inizio.
4. Quale significato può essere attribuito al canto dei grilli che si ode nella quiete notturna?
Il canto dei grilli, descritto come “il canto antico”, rappresenta la voce della natura che riesce a penetrare il torpore emotivo del poeta. È un ritorno all’origine, un segnale di continuità e memoria ancestrale.
In un momento in cui tutto sembra esausto e senza senso (“credo tutto esausto / di quel perfetto inganno”), il canto dei grilli riattiva un legame profondo tra l’uomo e il mondo naturale, tra presente e passato. È la poesia della natura che resiste al tempo e restituisce significato al vivere.
Ricordiamo che questa analisi del testo del brano di Pasolini uscito alla maturità 2025 è stata sviluppata con Chat GPT e dunque con l’intelligenza artificiale che non è infallibile.