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Egitto, è caccia al giornalista straniero

Seconda settimana di scontri in Egitto. Milioni di persone continuano a manifestare nelle principali città dello stato nordafricano. La situazione più critica si registra nella capitale, Il Cairo. Qui è letteralmente caccia ai giornalisti stranieri. I cronisti vengono malmenati, rapiti o derubati. Gli uomini vicini a Mubarak li inseguono ovunque e li cercano anche negli […]


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Seconda settimana di scontri in Egitto. Milioni di persone continuano a manifestare nelle principali città dello stato nordafricano. La situazione più critica si registra nella capitale, Il Cairo. Qui è letteralmente caccia ai giornalisti stranieri. I cronisti vengono malmenati, rapiti o derubati. Gli uomini vicini a Mubarak li inseguono ovunque e li cercano anche negli alberghi. La situazione dei giornalisti è diventata davvero molto critica, tant’è che nelle prossime ore molti potrebbe lasciare il Paese.

Intanto gli scontri tra rivoltosi e sostenitori del regime di Mubarak continuano. I primi sono in netta superiorità numerica rispetto ai secondi. I militari sembrano avere perso il controllo della situazione. Si combatte con pietre, molotov, coltelli. Decine i morti, i feriti non si contano più.

La comunità internazionale sta a guardare. Gli Stati Uniti hanno fatto intendere di preferire una transizione veloce, affinché lo spargimento di sangue possa cessare.

Intanto il governo ha dichiarato che le prossime elezioni in Egitto si terranno ad agosto e non a settembre. La decisione, però, non è bastata all’opposizione, che chiede l’immediata sostituzione di tutti gli uomini al potere, a partire da Mubarak.



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