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Libia, l’ONU autorizza la forza

La Libia non molla ma non lo fa neppure l’Onu. 10 voti favoverovoli e 5 astenuti. Con questa votazione le Nazioni Unite danno il loro assenso alla no-fly zone. Saranno prese “tutte le necessarie misure per proteggere la popolazione civile” tranne un attacco via terra. Lo stop al volo degli aerei di Gheddafi potrebbe avvenire […]


La Libia non molla ma non lo fa neppure l’Onu.

10 voti favoverovoli e 5 astenuti. Con questa votazione le Nazioni Unite danno il loro assenso alla no-fly zone.

Saranno prese “tutte le necessarie misure per proteggere la popolazione civile” tranne un attacco via terra. Lo stop al volo degli aerei di Gheddafi potrebbe avvenire già oggi. La risoluzione è stata approvata da: USA, GranBretagna, Francia, Gabon, Libano, Portogallo, Nigeria, Sud Africa, Colombia e Bosnia. Si sono invece astenuti: Russia, Cina, Brasile, Germania e India. Importante quello che, secondo indiscrezioni, è stato l’appoggio di alcuni paesi della lega araba. I temi chiave su cui si sono confrontati i membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu sono stati la no fly zone, la protezione dei civili, da subito, a Bengasi, il divieto di voli commerciali da e per la Libia, il rafforzamento dell’embargo di armi. L’unica esclusione esplicita è stata quella che riguarda una «forza occupante» in Libia.

Appena arrivata la notizia migliaia di persone si sono riversate in piazza, davanti alla sede del Consiglio Nazionale Transitorio a Bengasi per festeggiare.

Tutto questo mentre il leader libico si prepara a sferrare l’attacco, forse decisivo, alla regione della Cirenaica e alla città di Bengasi. “Preparatevi, stiamo arrivando”, ha detto il Rais in un messaggio diffuso dalla tv libica. Che ha poi aggiunto “Chi consegnerà le armi non dovrà temere, perché non sarà perseguito”

Ma, appena giunto il comunicato della votazione della risoluzione 1973, la risposta del Colonnello non si è fatta attendere. Il ministero della difesa libico infatti ha subito annunciato: “Ogni operazione militare estera contro la Libia metterà a rischio tutto il traffico aereo e marittimo nel Mediterraneo, e ogni mezzo mobile civile o militare sarà obbiettivo di una controffensiva libica”.

Fabio Sciulli



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